La Corte dei Conti promuove la Regione Lazio per il 2013: "Adesso cali la spesa" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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La Corte dei Conti promuove la Regione Lazio per il 2013: “Adesso cali la spesa”

‘Promossì i conti 2013 della Regione Lazio. I magistrati della Corte dei Conti regionale, infatti, hanno ‘parificatò il rendiconto generale della Regione relativo all’esercizio finanziario 2013, anno in cui a partire da marzo si è insediato alla guida dell’ente Nicola Zingaretti. E pur non nascondendo la permanenza di alcune criticità, lo hanno riconsegnato nelle mani del governatore ‘senza rilievì. «Significa che non dobbiamo modificare neanche una virgola – esulta l’assessore Alessandra Sartore – perchè c’è stata una regolarità contabile accertata su un bilancio molto complesso». Raggiante Zingaretti: «Il Lazio ce l’ha fatta, è la vittoria del buon governo. Era la prova più difficile, un bilancio che avevamo preso in corsa. Nella relazione 2012 la Regione Lazio era almeno da 10 anni in uno stato di insolvenza finanziaria, ma stiamo mettendo le cose in ordine». Nella relazione della presidente della Corte Anna Maria Carbone Prosperetti in ogni caso, non mancano rilievi ‘strutturalì sui problemi finanziari della Regione Lazio: si parla di «preoccupante tensione» in relazione ai dati contabili, con un -1,2 miliardi nel saldo di parte corrente, «dato negativo costante nel triennio 2011-13, sebbene in miglioramento». Cresce nel 2013 anche l’indebitamento, dagli oltre 11 milioni del 2012 ai quasi 15 del 2013 (+31%), ma ciò è dovuto all’adesione al decreto 35, quello che ha sbloccato oltre 8 miliardi dallo Stato centrale al Lazio per il pagamento dei debiti alle imprese boccheggianti per la crisi. Insomma, annota la Corte, «ai debiti di funzionamento verso terzi, pagati con anticipazione di liquidità, si è sostituito un debito di finanziamento di pari ammontare verso lo Stato, che andrà restituito in 30 anni gravato dagli interessi». Una scelta politica, che Zingaretti però difende: «Abbiamo portato alla luce dei debiti: il decreto 35 non li annulla ma li fa pagare, denuncia il ‘quantò» dopo anni in cui, rileva la stessa Corte dei Conti, in passato si autorizzavano troppe spese «in disavanzo», cioè senza coperture. Motivo per cui per i magistrati contabili «il percorso di risanamento dei conti pubblici non può che passare da un rigoroso contenimento della spesa, agevolando nello stesso tempo la riduzione del debito». Idem in sanità, dove, a fronte di un disavanzo sostanzialmente fermo nel triennio 2010-13 (736 milioni nel 2013), si invita severamente la Regione «a effettuare scelte capaci di incidere una volta per tutte sulle cause che tale deficit determinano». Positivi però in questo senso, spiegano i giudici, il patto con i medici di Medicina generale e il lavoro sulla rete territoriale socio-sanitaria (Rsa e Case della Salute). «Già nel 2014 molti degli auspici della Corte sul 2013 si sono realizzati, come il risanamento dei conti e la razionalizzazione delle società», il commento di Zingaretti, che ora si avvia alla relazione 2014 con più ottimismo. Promossi dal procuratore regionale Angelo Raffaele de Dominicis, infine, l’uso dei fondi Cipe per la messa in sicurezza della Pontina, l’accordo con il Policlinico Umberto I e lo sblocco delle opere pubbliche. Ma il togato annota anche come nel 2013 alcuni gruppi politici del centrodestra della vecchia legislatura non abbiano allegato «la documentazione giustificativa» dei loro rendiconti.

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