Di Stefano dai pm, nell'inchiesta spunta anche il business dello sport | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Di Stefano dai pm, nell’inchiesta spunta anche il business dello sport

– Sembra complessa e ramificata la rete degli interessi e degli affari di Marco Di Stefano, deputato Pd, indagato nell’inchiesta su una presunta tangente di 1,8 milioni di euro ricevuta, quando era assessore al Patrimonio nel Lazio nella giunta Marrazzo, dai costruttori Pulcini. Ora spuntano interessi anche nel business dello sport, interessi «indiretti», che in realtà riguardano il suo braccio destro, Alfredo Guagnelli, scomparso misteriosamente da cinque anni e sulla cui sparizione la Procura di Roma ha aperto un’inchiesta per omicidio contro ignoti. Domani Di Stefano verrà ascoltato in procura: sulla presunta maxi tangente, ricevuta secondo l’accusa per agevolare la locazione di due immobili dei Pulcini alla società «Lazio Service» facendo lievitare il loro valore, ma sarà sentito anche come teste nell’inchiesta sulla scomparsa di Guagnelli. E la vicenda oggi conta un nuovo iscritto nel registro degli indagati: è Raniero De Filippis, già direttore del Dipartimento Territorio della Regione Lazio, al quale la Procura contesta il reato di abuso d’ufficio in relazione ad una concessione per la realizzazione di un impianto sportivo nell’area golenale sulla sponda destra del fiume Tevere. Si tratta di un progetto che, secondo quanto ricostruito dai pm, sarebbe stato promosso da Alfredo Guagnelli, l’amico di Di Stefano. Un progetto sul quale Guagnelli scommetteva vista la posizione strategica dove sarebbe dovuto sorgere il centro sportivo, vicino a Saxa Rubra. Ciò che l’accusa contesta a De Filippis, già arrestato nell’inchiesta sulla discarica di Malagrotta, è il via libera con una determina al rilascio della concessione per l’uso di 11 ettari di terreno demaniale per quasi 20 anni ad un canone vantaggioso. Intanto domani è fissato, a piazzale Clodio, l’interrogatorio di Di Stefano: sarà sentito dai pm Maria Cristina Palaia e Corrado Fasanelli, con il coordinamento del procuratore aggiunto, Nello Rossi, in merito alla vicenda in cui è indagato insieme con gli stessi Antonio e Daniele Pulcini e i dirigenti di Lazio Service, Giuseppe Tota, Tonino D’Annibale e Claudia Ariano (rispettivamente Dirigente Area Affari Legali, Dirigente Area Amministrazione e Dirigente Area Innovazione Sviluppo) per la presunta maxitangente. Mentre il pm Tiziana Cugini lo ascolterà riguardo la misteriosa sparizione di Alfredo Guagnelli, considerato factotum di Di Stefano, avvenuta cinque anni fa.

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