Mafia capitale, Marino e il ‘trapianto della legalità’ poi attacca il M5S: “Fuggite”. I grillini: “Dimettiti”
Parte anche la rotazione dei dirigenti in Comune. Il MoVimento declina l'invito del primo cittadino a entrare in giunta
– È entrato tante volte in sala operatoria. E nel suo curriculum ha più di 600 interventi alle spalle. Ma stavolta il sindaco-chirurgo, da giorni alle prese con lo tsunami Mafia Capitale che ha travolto il Campidoglio, si dovrà occupare di un vero e proprio «trapianto di legalità» nella sua giunta. Un intervento che prenderà corpo con la nomina di un assessore alla Trasparenza e alla Legalità, una nuova delega che – è una delle ipotesi che circolano – potrebbe essere affidata a Gian Carlo Caselli, l’ex procuratore simbolo della lotta alla mafia. Ma è ormai scontro aperto tra il sindaco e Grillo. Il M5s capitolino per bocca del capogruppo Marcello de Vito, nel primo pomeriggio declina l’invito ad entrare nella giunta di Ignazio Marino ma si dice pronto a collaborare se ai pentastellati verrà affidata la presidenza della commissione Trasparenza. Ma l’apertura ha vita breve. In serata, Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in una nota congiunta con i membri del direttorio e i consiglieri M5S di Roma, chiudono ogni dialogo: «Per il bene della città e del Paese, Marino faccia un passo indietro». Immediata la replica del sindaco che denuncia la «schizofrenia tra un gruppo dirigente nazionale del M5s che non fugge da ogni responsabilità e un gruppo capitolino che ogni volta che io coinvolgo su temi come la trasparenza e la legalità sembra disponibile a dare il proprio contributo e poi all’ultimo momento dice sempre di no». E anche Berlusconi interviene chiedendo le dimissioni di tutti per potere andare al voto. La megaindagine continua così a scuotere non solo il Campidoglio, ma anche il Pd. L’ex assessore capitolino Daniele Ozzimo, l’ex presidente dell’assemblea capitolina Mirko Coratti e l’ex presidente della commissione regionale Cultura Eugenio Patanè si sono autosospesi dal partito. Dalle carte dell’ inchiesta emergono anche pressioni su alcuni deputati del Pd – tra cui Micaela Campana e Umberto Marroni – per ottenere un’ interrogazione parlamentare sull’appalto di un centro rifugiati bloccato dal Tar. La gara era stata vinta da una coop della holding di Mafia Capitale. Marroni e Campana, (che non sono indagati), chiariscono che quell’interrogazione non è mai stata presentata e annunciano querele. Un ciclone, quello dell’ inchiesta che fa osservare al presidente della Commissione Antimafia, Rosy Bindi, che se il Pd fosse stato nelle periferie forse avrebbe capito cosa stava accadendo. Un tema che sta a cuore anche al governo: il premier Matteo Renzi stanzierà 200 milioni per dare il via al progetto di «rammendo» delle periferie sul quale è impegnato il senatore a vita Renzo Piano. E preoccupa anche il Vaticano. «Come si fa a vivere senza legalità? Una società che non cura la legalità è una società destinata a lasciare il predominio soltanto al più forte e a calpestare il più debole», osserva il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato. Il sindaco-chirurgo, comunque, dei passi li ha già fatti. Oggi ha disposto la rotazione dei dirigenti capitolini, una misura all’insegna della garanzia della legalità. E continua a lavorare per rafforzare le «difese immunitarie» della giunta, riprendendo il puzzle del suo nuovo esecutivo. Una giunta che potrebbe essere anche di larghe intese, di «salute pubblica» così come aveva consigliato l’ex sindaco Francesco Rutelli. Due le caselle da riempire dopo le dimissioni di Luca Pancalli, ‘corteggiatò dal sogno Roma2024, e di Daniele Ozzimo, indagato nell’inchiesta della Procura di Roma, e per questo dimessosi. La deadline è stata fissata ad una settimana, al massimo 10 giorni. Quindi poco prima di Natale il Campidoglio avrà il suo Marino-bis. La novità sarà la figura di un assessore alla Trasparenza e alla Legalità. In Campidoglio assicurano «sarà una persona al di sopra di ogni sospetto» che lavorerà per le «good practice» dell’onestà. Qualcuno pensa che oltre all’ipotesi Caselli, potrebbe esserci quella di Stefano Rodotà, per tentare un’ultima carta di avvicinamento ai Pentastellati.
Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login