Champions, Garcia carica la Roma: "Col City la nostra finale". De Rossi: "Il sogno continua" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Champions, Garcia carica la Roma: “Col City la nostra finale”. De Rossi: “Il sogno continua”

«È un’amichevole domani, perchè tanta gente?». Non appena entrato in sala stampa Rudi Garcia scherza, prova ad allentare la tensione della vigilia con una battuta, ma quando torna serio non si nasconde, e anzi carica a dovere ambiente e squadra in vista della sfida col Manchester City decisiva per il passaggio agli ottavi di Champions League. «Domani ci sarà un Olimpico di fuoco e noi non avremo altra scelta che giocare per vincere – sottolinea l’allenatore della Roma -. Saremo artefici del nostro destino solo così perchè non sappiamo cosa può succedere tra Bayern Monaco e Cska Mosca. C’è solo uno scenario per noi: attaccare per segnare un gol in più del City». Il francese, d’altronde, sa bene che contro gli inglesi è una partita da dentro o fuori. «Per noi è come se fosse una finale – ammette -. Di norma a questo punto dovremmo essere fuori dai giochi perchè siamo nel girone più difficile di tutta la Champions, uscivamo dalla quarta fascia mentre loro sono campioni d’Inghilterra, ma grazie alla nostra qualità abbiamo questa opportunità e ce la dobbiamo giocare. È vero che sarà eccezionale se vinciamo, ma noi domani puntiamo all’exploit. Vogliamo qualificarci e andare avanti». Come riuscirci? A sentire Garcia la strada da seguire è una soltanto: «Dobbiamo restare concentrati su noi stessi, sul nostro gioco e sull’intensità che metteremo in campo. Sappiamo che sarà difficile, ma sono sicuro che ce la possiamo fare – la convinzione del tecnico -. Sarà una partita dove dovremo usare la testa, non basterà giocare al 100%, sarà anche una partita tattica. Passare il turno sarebbe il coronamento del lavoro quotidiano». Lavoro che consiste anche nel difendere i suoi giocatori. L’ultimo a essere finito sotto la luce dei riflettori, per l’espulsione col Sassuolo e alcune questioni legate alla vita privata, è Daniele De Rossi. «Se ho dei dubbi sul suo utilizzo coi Citizens dopo quanto gli è successo a livello personale? Ma già prima dell’Inter sono uscite cose che non riguardano per niente il campo – taglia corto Garcia -. Io sono l’allenatore di Daniele giocatore e uomo, e queste cose per me non hanno neanche l’un percento di importanza. Io devo sempre sostenere i miei giocatori e fare in modo che stiano bene nella loro testa. E Daniele sta benissimo, è un uomo-spogliatoio, ha 100 presenze con la maglia dell’Italia, è un grande campione non solo sul campo ma anche nella vita». Che però fino all’ultimo sarà in ballottaggio con Keita per una maglia a centrocampo. In attacco, a meno di sorprese, il tridente sarà invece formato da Ljajic (il più in forma in questo momento), capitan Totti e il pupillo di Garcia, Gervinho. «È vero che gioco spesso ma lavoro duro in allenamento per meritarmi il posto in campo – ribatte l’ivoriano -. Questo non significa che il tecnico mi riservi dei privilegi. Spero di essere all’altezza di partite così importanti. Per me non è scontato essere schierato in campo dall’inizio, lavoro duro come e più degli altri per continuare a meritarmi la fiducia del mister. Col City è una partita speciale ma allo stesso tempo come le altre. Il nostro obiettivo è andare avanti e centrare la qualificazione».

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