Summit nobel per la pace, il saluto di Papa Francesco e il ricordo di Nelson Mandela | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Summit nobel per la pace, il saluto di Papa Francesco e il ricordo di Nelson Mandela

– È stato il saluto di papa Francesco, «profondamente grato per l’impegno mostrato nel promuovere la pace e la fratellanza tra i popoli», a inaugurare oggi a Roma il XIV summit dei Premi Nobel per la Pace. L’incontro è dedicato alla memoria di Nelson Mandela, «la cui eredità di non violenza e riconciliazione – ha detto il Papa nel suo messaggio affidato al cardinale Peter Turkson, presidente del Pontificio Consiglio Giustizia e Pace – continua ad ispirare il mondo». Davanti al Dalai Lama e alla nutrita platea di Nobel, il messaggio del Papa ha rinnovato il «desiderio irrefrenabile per la fraternità che ci attira alla comunione con gli altri», più volte espresso dal pontefice. All’Auditorium Parco della Musica, dove si è svolta la giornata di apertura del Summit che durerà fino a domenica, i Nobel, presenti tutti insieme sul palco, sono stati accolti tra gli applausi della sala gremita. Standing ovation per il Dalai Lama, salito per ultimo accompagnato dal sindaco di Roma Ignazio Marino, che nel corso del suo intervento il Dalai Lama ha rivolto agli studenti presenti un «invito al dialogo», «unica via per realizzare la pace». Il leader tibetano ha anche ribadito che «per realizzare la pace, l’esercizio che tutti gli esseri umani devono fare è controllare la rabbia e i sentimenti negativi». Un appello che invita a «considerare l’umanità come un’unica grande famiglia, un gruppo di animali sociali che devono comunicare fra loro». «Questo sarà il secolo del dialogo», ha aggiunto. Nell’accogliere l’«amico fraterno» Dalai Lama, Marino ha definito il Summit per la Pace «un evento straordinario per Roma, che ricorda al pianeta principi come la giustizia, la pace, il contrasto a qualunque intervento militare e ad armi terribili come le mine anti-uomo». Poi il sindaco di Roma ha citato Mandela: «La libertà senza pace non è un autentica libertà». E, anche oggi, ha tenuto banco tra i personaggi intervenuti, il mancato incontro tra il Dalai Lama e il Papa. Premettendo che compito di chi è stato insignito di prestigiosi riconoscimenti deve anche dire «cose scomode», l’insegnante e pacifista americana Jody Williams ha espresso il proprio disappunto per il rifiuto di Francesco di incontrare il leader spirituale del buddhismo. Unanime, invece, l’appoggio dei Nobel al leader tibetano al quale il Sudafrica non ha voluto concedere il visto per il summit, inizialmente previsto il 13-15 ottobre a Città del Capo prima che Roma si offrisse di ospitarlo. «Non saremmo andati senza di te», il messaggio al Dalai Lama di tutte le personalità salite sul palco.

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