Mafia capitale, Carminati trasferito nel carcere di Tolmezzo. L'ex Nar Ciavardini: "Progetti a costo zero" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Carminati trasferito nel carcere di Tolmezzo. L’ex Nar Ciavardini: “Progetti a costo zero”

Massimo Carminati è stato trasferito nel carcere di massima sicurezza di Tolmezzo. Assieme a lui stamani sono stati trasferirti gran parte degli arrestati nell’inchiesta Mafia Capitale che si trovavano a Rebibbia. Il trasferimento si è reso necessario per una questione di «incompatibilità ambientale». Ieri l’altro arrestato eccellente dell’inchiesta, ovvero il dominus delle coop sociali di Roma Salvatore Buzzi, era stato trasferito nel carcere nuorese di Badu ‘e Carros. Questi trasferimenti sono dettati anche dal fatto che, essendo accusati la maggior parte degli arrestati di associazione a delinquere di stampo mafioso, devono essere detenuti in reparti di massima sicurezza.

«È stato fatto un progetto per il verde con il comune di Frosinone, e non con il carcere, a costo zero. Un progetto che esiste ancora. Si tratta di interventi di volontariato di detenuti che escono dal carcere». Così Luigi Ciavardini spiega quanto affermato dall’imprenditore Mario Zurlo nelle intercettazioni su Mafia Capitale, nelle quale afferma che l’ex Nar «con la sua cooperativa sociale sta facendo tutti i lavori intorno al carcere, gli pulisce l’erba…c’ha tutto il verde esterno». L’associazione di cui Ciavardini è tra i fondatori, la «Gruppo Idee», collaborò anche con il Campidoglio sotto la giunta Alemanno, episodio rilevato dall’allora consigliere comunale ed oggi assessore ai Lavori Pubblici, Paolo Masini (Pd) che su questo fece un’interrogazione. «Avevamo organizzato una manifestazione ufficiale di volontariato, a titolo gratuito, per la pulizia del Gianicolo con la collaborazione dei detenuti usciti in permesso. Così è stato fatto anche altre volte per iniziative simili», spiega Ciavardini. «Le nostre attività – conclude l’ex Nar, oggi responsabile per le attività in carcere per l’Asi (Alleanza Sportiva e Sociale Italiana) – sono tutte gratis e tutte documentate con protocolli d’intesa».- «Mettermi in mezzo in questa inchiesta è davvero una porcheria, siamo sempre stati lontani da chi quelle cooperative le ha gestite e da chi possa aver avuto rapporti con loro. Non sono Buzzi». Sono le parole di Luigi Ciavardini, l’ex Nar condannato per la strage di Bologna e il cui nome compare indirettamente nelle intercettazioni dell’inchiesta su Mafia Capitale, tirato in ballo dall’imprenditore Mario Zurlo in una telefonata con il braccio destro di Massimo Carminati, Riccardo Brugia. «Quelle del signor Zurlo sono delle interpretazioni personali che giustificherà poi in sede legale davanti ad una querela», dice commentando le parole dell’imprenditore che afferma di averlo visto in compagnia dell’ex direttrice del carcere di Frosinone, Silva Pesante. Episodio smentito dalla stessa direttrice e dallo stesso Ciavardini. «Non so se Zurlo abbia potuto conoscere la signora in qualche particolare occasione. Ma la sua ricostruzione non è corrispondente alla realtà – sottolinea – Bisognerebbe essere più attenti a mettere in mezzo le persone. Io faccio attività di volontariato per il reinserimento dei detenuti. Per cui le mie frequentazioni con le direzioni di diversi carceri sono all’ordine del giorno».

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