Mafia capitale, Marino: “Affari finiti e lo scioglimento sarebbe fango sui cittadini. Come potevo sapere?”
Il sindaco, intervenuto all'incontro di Sel all'Ambra Jovinelli, sottolinea come anche il prefetto fosse all'oscuro della corruzione. Vendola: "Reti criminali capillari"
Mafia capitale all’ordine del giorno dell’incontro organizzato oggi da Sel. «Roma ha 3 milioni di abitanti, e se anche avesse 3.000 mafiosi, io sono al servizio di quei 3 milioni di abitanti. Con loro voglio fare comunità e portare una città verso una fase nuova». Lo ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, durante l’iniziativa di Sel al Teatro Ambra Jovinelli. – «Io credo che chi ha creato discontinuità, chi in tutte quelle intercettazioni era visto come un nemico debba andare avanti. Io penso, con orgoglio, che voglio andare avanti con un’amministrazione sana e pulita di questa città». Lo ha detto il sindaco di Roma Ignazio Marino durante un’iniziativa Sel al Teatro Ambra Jovinelli. – «Gli affari per quella gente sono finiti e nella nostra amministrazione posto per quelle persone non ce n’è!»: lo ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, partecipando all’iniziativa di Sel ‘Affari, Criminalità, Corruzione. Cambiamo tuttò al teatro Ambra Jovinelli. «Io sono alla guida di un’amministrazione che questa città la sta cambiando» ha aggiunto.
-»Da subito Marino è stato percepito da Buzzi come un ingombro all’espansione straordinaria dell’affarismo di cui la sua cooperativa era capace, tanto è vero che, come emerge dall’inchiesta, hanno cominciato l’assedio e l’aggiramento. L’assedio a Marino, con Tor Sapienza e la vicenda della Panda rossa, con la costruzione di un senso comune incarognito nei confronti di chi aveva appena preso sulle proprie spalle l’eredità pesantissima di una banda di gangster che ha governato Roma per cinque anni«. Lo ha detto in un passaggio del suo intervento all’Ambra Jovinelli Nichi Vendola. »Questo dobbiamo dirlo. Dobbiamo ancora spiegare cos’è l’indagine su Parentopoli che assomiglia alla costruzione degli eserciti di ‘ndrangheta. Per me quando assumi 2.500 persone in una municipalizzata, magari reclutandoli dai bacini dei vari clan per accontentare il trust criminale, si tratta di un’operazione di occupazione del territorio che è pericolosissima«, ha aggiunto Vendola. «Credo che la montagna abbia partorito il topolino. In questo caso non si è percepita l’urgenza tale da poter presentare un decreto, ma si è preferito presentare un disegno di legge. Curiosa questa contraddizione rispetto all’incredibile dispiegamento di propaganda messo in campo da Palazzo Chigi. Il ddl sembra molto condizionato da NCD». Lo ha detto Nichi Vendola, leader di Sel, a margine di un’iniziativa al teatro Ambra Jovinelli. – Secondo Vendola «ci sono punti che potrebbero essere più netti, per esempio il ruolo dei testimoni nei procedimenti per corruzione. Se l’Italia è in testa alle classifiche internazionali per il degrado della vita pubblica, per la permeabilità della pubblica amministrazione e della politica ai fenomeni corruttivi, se la corruzione mangia come un cannibale, ogni anno risorse straordinarie alla collettività. Se tutto questo è vero, la risposta del Governo è più propagandistica che efficace».«Credo ci sia una capillarità della presenza di reti criminali e affaristico-corruttive in tutta Italia, e penso che ci vogliano norme di legge severe, serve una battaglia politica culturale contro la corruzione». Così il leader di Sel Nichi Vendola ha risposto, a margine di una iniziativa al teatro Ambra Jovinelli, ha chi gli ha chiesto se c’è il rischio di un’ «altra Mafia Capitale». «Credo che il trasversalismo della politica e il trasformismo sia il più grande alleato della corruzione – ha continuato -. Quando nella vita politica non è chiaro qual è l’oggetto della contesa, quando la politica non è una bella gara di passioni, di progetti e di ideali, ma rischia di essere sempre il compromesso sul livello del potere, allora quella politica, ha nella propria pancia la corruzione».- «La domanda se ‘potevo non saperè mi sembra bizzarra da un certo punto di vista. Siamo una città in cui un Prefetto riceve nel suo studio una persona che ora è agli arresti per il 416 bis e parla di progetti dal punto di vista delle cooperativa. Se un prefetto lo riceve, è chiaro che nessuno di noi pensa che lo fa sapendo che quella persona è indagata o attenzionata per mafia. Ma se non lo sapeva il Prefetto, che ha a disposizione tutte le forze dell’ordine della città,come faceva a saperlo il sindaco!?». Lo dice il sindaco Ignazio Marino a una iniziativa all’Ambra Jovinelli. «Io credo che in questa città la maggior parte delle persone siano persone per bene e non possono essere, con lo scioglimento di un comune per mafia, buttate nel fango come quelli che invece devono essere buttati in prigione buttando le chiavi». Lo dice il sindaco di Roma Ignazio Marino all’inziativa di Sel.
«La criminalità purtroppo c’è ma sicuramente non siamo il Paese con il più alto tasso di d’Europa»: il capo della polizia, Alessandro Pansa,replica a quanto affermato dal New York Times secondo il quale «non c’è angolo d’Italia immune da crimine». Pansa ha partecipato ad Assisi alla registrazione del tradizionale concerto di Natale del Sacro Convento. «Non abbiamo questo tipo di preoccupazione – ha affermato il capo della polizia rispondendo ai giornalisti sul tema criminalità -, bisogna dire che c’è un’azione continua e costante delle forze dell’ordine, della magistratura che individuano le patologie sul nostro territorio». Per Pansa inoltre «noi non vediamo quello che è il frutto della prevenzione perchè moltissime cose non accadono e quando accadano devo dire che c’è una magistratura e una polizia giudiziaria efficientissima che riesce a scoprirle».(
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