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Mafia capitale, ispettori in Campidoglio. E Roma si candida alle Olimpiadi, Marino: “Oltre la criminalità”

Il sindaco varerà la nuova giunta entro la settimana, con due pedine pronte: il giudice-assessore Alfonso Sabella, per la legalità, e Francesca Danese, dal mondo del volontariato, al Sociale

– Sono attesi per domani gli ispettori inviati dal Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro per accedere agli atti del Comune e verificare la sussistenza di condizionamenti criminali. Alla luce della maxi-inchiesta sul ‘Mondo di Mezzò, continua a muoversi, all’interno e da fuori, la macchina per monitorare il Campidoglio. Il sindaco di Roma Ignazio Marino, con ogni probabilità varerà la sua nuova giunta entro la settimana, forse già mercoledì, con due pedine già pronte: il giudice-assessore Alfonso Sabella, asso nella manica per la legalità, e Francesca Danese, dal mondo del volontariato, al Sociale. L’obiettivo del sindaco oggi più che mai è di costruire una squadra coesa, «dove ci sia attenzione a tutte quelle aree che riguardano la qualità della vita della nostra città – spiega – in un fase non solo di crisi economica, ma anche del profondo attacco di una criminalità che si sta sempre più rivelando come pervasiva. Una squadra – ha aggiunto – in cui ogni assessore sappia che non lavora in un’area chiusa, come una tessera isolata, ma insieme agli altri in un mosaico organico al servizio della città». Ed è con questa bussola che Marino sta tenendo i colloqui, numerosi in questi giorni, con i suoi assessori, vecchi e nuovi, e il suo staff. Il rimpasto consisterà principalmente in un giro di deleghe ma qualche altro innesto esterno potrebbe arrivare: di recente, ad esempio, era circolato il nome di Maurizio Pucci, attuale responsabile dei grandi eventi, ai Lavori Pubblici. «Siamo molto vicini», assicura l’inquilino del Campidoglio che in merito alla risposta del Consiglio Superiore della Magistratura su Sabella, risponde: «Si riunirà in plenaria mercoledì mattina. Quindi per quel giorno spero di avere una risposta». Intanto, il Prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro ha nominato la Commissione d’indagine incaricata dell’attività di accesso e accertamento presso il Comune di Roma Capitale. A comporla il prefetto Marilisa Magno, il viceprefetto Enza Caporale e Massimiliano Bardani, dirigente del Ministero dell’Economia. Gli ispettori dovrebbero arrivare domani in Campidoglio, quando è previsto anche un nuovo incontro tra il sindaco e il commissario del Pd Roma Matteo Orfini. Mercoledì, poi, sarà consegnata al presidente dell’Autorità Anticorruzione Raffaele Cantone il dossier, elaborato dall’ assessorato al Bilancio di Silvia Scozzese, di circa un centinaio di appalti ‘sospettì su cui si vuole far chiarezza. Roma non è solo Mafia Capitale. E ora la sfida Olimpiadi 2024 è il modo migliore per dimostrarlo. Il sindaco Ignazio Marino, nei giorni più bui del suo mandato e della città, rilancia: «Roma ha le carte in regola, è una città di persone perbene». «Dobbiamo essere orgogliosi di questa candidatura che Roma affronta con lo spirito di vincere» dice il sindaco-chirurgo poco dopo l’annuncio del premier Matteo Renzi della designazione di Roma per le Olimpiadi del 2024. «Roma è la Capitale del mondo ed è un grandissimo giorno per la nostra città» aggiunge. E a chi, come Matteo Salvini, sottolinea che forse questo non è proprio il momento giusto di avventurarsi in questa sfida vista la recente inchiesta della Procura di Roma Marino risponde: «Credo che Roma sia una città straordinaria e unica nel mondo. L’unica città in competizione con una storia di 3.000 anni, che tutto il pianeta riconosce come Capitale del mondo. Credo che abbiamo davvero dei grandi elementi, se vogliamo candidarci a qualunque cosa». Il primo cittadino tiene a sottolineare che tanto è cambiato rispetto alla gestione Alemanno, amministrazione finita nello tsunami ‘Mondo di mezzò che parla di una holding criminale, ibrido tra politica e malaffare: «La mia amministrazione – spiega Marino – rispetto all’epoca in cui Mario Monti prese quella dolorosa decisione, ha tagliato 550 milioni di sprechi. Adesso abbiamo un bilancio sano e siamo tornati ad essere una città che fa i bilanci di previsione l’anno prima, non l’anno dopo com’era accaduto nella gestione Alemanno. Abbiamo tutte le carte in regola e alle spalle oltre 3.000 anni di grandissima storia». Ma sul sogno di riportare dopo 64 anni le Olimpiadi nella Città Eterna aleggia il fantasma della ‘Piovrà criminale. Proprio per questo il Campidoglio dovrà puntare ancor di più sulla limpidezza. Non a caso nella giunta capitolina sta per entrare come assessore alla Legalità Alfonso Sabella, ex procuratore antimafia del pool di Gian Carlo Caselli. Ma le ‘difese immunitariè di Palazzo Senatorio dovranno essere potenziate ancor di più. Si pensa ad esempio alla supervisione del dossier per la candidatura olimpica da parte dell’Authority dell’anticorruzione. I rapporti tra Campidoglio e Raffaele Cantone sono già stretti, visto che un pool di esperti dovrà passare al setaccio tutti gli appalti ‘opachì dell’amministrazione comunale per il caso ‘Mafia Capitalè. Marino intanto guarda avanti. Si scrolla di dosso le accuse di un coinvolgimento del ‘suò Campidoglio nell’affaire Carminati .«Dei criminali hanno tentato di infiltrarsi nell’amministrazione ma non ci sono riusciti e l’indagine di Pignatone lo dimostra con molta chiarezza» chiosa e tira dritto. «Ora io sento ancora di più la responsabilità della guida di questa città – ammette il sindaco ‘marzianò – Abbiamo davanti una nuova sfida che io affronto non con lo spirito di partecipare ma di vincere, non per Roma ma per l’Italia». La sua gara per la medaglia d’oro in Legalità e Trasparenza è già iniziata.

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