Mafia capitale, ispettori in Campidoglio ma slitta la giunta della legalità: manca il 'sì' del Csm per Sabella | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, ispettori in Campidoglio ma slitta la giunta della legalità: manca il ‘sì’ del Csm per Sabella

Entro tre mesi la task force inviata dal prefetto dovrà relazionare al Viminale per capire se esistano o meno i presupposti per sciogliere il Comune di Roma per infiltrazione mafiosa

Il sindaco-chirurgo ha finito il trapianto della legalità nella sua giunta. Un’operazione per aumentare le difese immunitarie di Palazzo Senatorio. Sembrava completato il puzzle del nuovo esecutivo, tanto che si pensava di annunciarlo domani, ma il Marino-bis vedrà la luce la prossima settimana. Si attende l’ok del Csm al ‘prestitò di Alfonso Sabella. Intanto oggi in Campidoglio sono arrivati gli ispettori inviati dal prefetto Giuseppe Pecoraro per verificare se la Cupola nera di Carminati&Co abbia messo radici profonde sul colle capitolino. Era tutto pronto per la presentazione della nuova ‘squadra della trasparenzà. Ignazio Marino però deve fare i conti con un imprevisto: il Consiglio superiore della magistratura si esprimerà probabilmente lunedì per dare l’ok al trasferimento del magistrato Sabella a Palazzo Senatorio. Il rimpasto, per allontanare l’ombra di ‘Mafia Capitalè, vedrà la prossima settimana un valzer di deleghe e tre ‘new entry’. Francesca Danese prenderà il posto di Rita Cutini alla guida del Sociale. A lei anche la delega della Casa, prima in mano a Daniele Ozzimo, dimessosi perchè indagato nell’inchiesta ‘Mondo di mezzò. Maurizio Pucci, già responsabile Grandi eventi del gabinetto del sindaco, diventerà il nuovo assessore ai Lavori Pubblici sfilando la delega a Paolo Masini che si occuperà invece di Scuola e Sport. E infine il tanto atteso Alfonso Sabella. Per lui la poltrona nuova di zecca dell’assessorato alla Legalità. Un ruolo e una figura fortemente voluta da Marino per apporre sulla sua giunta il bollino di trasparenza. L’ex sostituto procuratore del pool antimafia di Gian Carlo Caselli si occuperà di appalti. Per l’appunto, un garante della legalità. E oggi i nuovi volti del team del chirurgo sono stati già avvistati tra i corridoi di Palazzo Senatorio. Per il resto il Marino-bis sarà un ‘passaggio di testimonè di deleghe: la ‘fedelissimà del chirurgo dem Alessandra Cattoi, ‘orfanà della Scuola, manterrà Pari Opportunità e Coordinamento attività per le attività con l’Ue; la delega al Turismo dalle mani di Marta Leonori passa a Giovanna Marinelli, titolare della Cultura. Il vicesindaco Luigi Nieri si occuperà anche di Periferie ma, secondo alcune voci, potrebbe lasciare a Marino la delega al Patrimonio. E dal Partito democratico arriva il placet di Matteo Orfini: «Quello che decide il sindaco va bene al Pd – dice il neocommissario del partito romano inviato da Matteo Renzi – Le giunte le fa il sindaco perchè per questo è stato eletto dai cittadini». Da Palazzo Valentini è arrivata oggi in Campidoglio la task-force inviata da Pecoraro, su input del ministro dell’Interno Angelino Alfano. È composta dal prefetto Marilisa Magno, dal viceprefetto Enza Caporale e da Massimiliano Bardani, dirigente del Ministero dell’Economia. Gli ispettori, incaricati dell’attività di accesso agli atti, dovranno appurare quanto i tentacoli della ‘Piovrà della holding criminale, ibrido tra politica e malaffare, si siano infiltrati nell’amministrazione. La loro prima visita è stata fatta al segretariato generale. Entro tre mesi dovranno presentare una relazione al prefetto e al Viminale. Relazione in cui si capirà se esistano o no i presupposti per sciogliere il Comune di Roma per infiltrazione mafiosa. «Se qualcuno vuole che la giunta cada vuole che vinca la mafia. Io voglio che vincano i romani perbene» chiosa oggi Ignazio Marino che domani sera sarà ascoltato dalla commissione antimafia alla Camera dei deputati. Intanto a Palazzo Senatorio si aumenta la sicurezza: arrivano più telecamere e un metal detector all’entrata. Misure anti-terroristiche, spiegano dal Campidoglio, prese prima dello scoppio dell’affaire Mafia Capitale.

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