Omicidio Manca, per la procura di Viterbo "Provenzano non può averlo ucciso" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Omicidio Manca, per la procura di Viterbo “Provenzano non può averlo ucciso”

«Il dottor Attilo Manca non può aver operato Provenzano a Marsiglia, tutto è chiaro e preciso. Il rapporto tra Provenzano e Manca mi sembra del tutto inconcepibile». Lo ha affermato il procuratore capo del Tribunale di Viterbo Alberto Pazienti, davanti alla Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi sul caso della morte dell’urologo Manca, avvenuta a Viterbo nel 2004. L’unico collegamento potrebbe essere una visita di controllo su Provenzano prima dell’arresto. «Non risulta tuttavia questa visita – ha detto il magistrato – e poi perchè Provenzano avrebbe dovuto rivolgersi a Manca che era a Viterbo? Avrebbe potuto rivolgersi ad altri medici. Per la procura di Viterbo, »l’ipotesi mafiosa è inesistente e insostenibile, nè indiziariamente sostenuta«. Il procuratore capo ha spiegato di essere a capo della Procura di Viterbo dal marzo 2008, 4 anni dopo la morte del medico »del quale non avevo mai sentito parlare« e che un mese dopo il suo insediamento fu chiamato dalla presidenza della Repubblica ad avere informazioni sul caso, sollecitata a sua volta dalla famiglia. La madre di Manca, in passato, ha ricordato che il figlio l’aveva chiamata dalla Costa Azzurra e ha immaginato che avesse operato Provenzano e che fosse stato ucciso per averlo riconosciuto. Ma queste affermazioni – per la procura di Viterbo – sono in contrasto con gli accertamenti fatti dalla Procura di Palermo, »che sull’intervento di Provenzano sa tutto«. – «Diversa – ha detto il procuratore aggiunto di Viterbo, Renzo Petroselli – è la situazione se si guarda la morte di Manca: sarebbe morto per una overdose di eroina e tranquillanti. Il 17 febbraio 2004, pochi giorni dopo la morte del medico, la madre dichiarò di essere a conoscenza che il figlio al liceo aveva fatto uso di stupefacenti ma che poi ha cambiato vita. La perizia ha evidenziato che la morte è avvenuta per un uso non eccessivo di eroina misto a tranquillanti. E l’analisi tricologica evidenzia un precedente uso di sostanze». L’unico appiglio, ha aggiunto il procuratore capo, «sono le dichiarazioni del pentito Setola il quale avrebbe detto di aver saputo in carcere che Provenzano si era fatto operare e avrebbe ucciso un medico perchè sarebbe stato riconosciuto. Ma sono dichiarazioni rese da un soggetto poco credibile e dopo 10 anni dalla morte di Manca».

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