Federalberghi contro la tassa di soggiorno: "Gli aumenti uccidono il turismo" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Albergatori in rivolta contro la tassa di soggiorno: “Gli aumenti uccidono il turismo”

Albergatori della Capitale sul piede di guerra. E pronti ad ‘assediarè il Campidoglio in caso di un ulteriore aumento della tassa di soggiorno. Federalberghi e Confindustria dicono no ad un nuovo ritocco all’insù del ‘daziò per i turisti. Ma nel bilancio 2015 di Ignazio Marino, approvato poco prima di Capodanno, è previsto un rincaro per gli alberghi di lusso. Non più 7 euro a notte per chi dorme in hotel da 5 stelle in su ma 10 euro. Questa la novità più importante introdotta nel nuovo anno dalla giunta capitolina. «Abbiamo lavorato per riequilibrare il contributo favorendo il turismo dei grandi numeri – spiega l’assessore alla Cultura e al Turismo di Roma Capitale Giovanna Marinelli – Infatti abbiamo previsto una riduzione di un euro dalla quarta notte fino alla decima per gli hotel di categoria da 1 a 3 stelle e strutture extra-alberghiere, ovvero quelle più diffuse in città». Nessuna «azione punitiva» nei confronti degli albergatori, ci tengono a precisare dal Campidoglio: «Per gli alberghi a 5 stelle – aggiunge Marinelli – il contributo di 10 euro al giorno per i primi 10 giorni non è un’azione punitiva, perchè parliamo di turisti che programmano le loro vacanze mettendo in conto un costo di centinaia di euro a notte». «A quattro mesi dall’avvenuto raddoppio del contributo di soggiorno anche solo ipotizzarne un nuovo aumento è folle e figuriamoci inserirlo in un progetto di bilancio di Roma Capitale» si lamenta il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli che sottolinea come il turismo nella Capitale, dopo il caso Charlie Hebdo e le minacce terroristiche internazionali, «stia già subendo dei contraccolpi, specie nel segmento alto, e deve essere protetto»: «In un frangente storico – spiega – che, in seguito agli attentati di Parigi, fa registrare per Roma una vera e propria inchiodata delle nuove prenotazioni, portare da 7 a 10 euro il contributo negli alberghi 5 stelle significherebbe strozzare un segmento già in sofferenza, in una città ormai già percepita dal mercato internazionale come meta low cost a causa del calo dei prezzi da noi praticato per combattere la crisi». Per Roscioli l’unico risultato che porterebbe l’aumento della tassa di soggiorno è quello di «escludere dal nostro territorio gli unici turisti con forte capacità di spesa in termini di indotto commerciale senza portare alcun reale beneficio alle casse di Roma Capitale, visto che in città i 5 stelle sono in tutto 29». Preoccupazione in Confidustria Alberghi, dove si dicono «veramente sconcertati». Parlano di ripercussioni negative sulle imprese ma anche «sull’immagine stessa della città». «Si tratta di una scelta – spiega il presidente dell’Associazione italiana Confidustria Alberghi Giorgio Palmucci – che, ancora una volta, non tiene alcun conto delle dinamiche del mercato turistico». «Ancora una volta – aggiunge – dobbiamo ricordare che, non a caso, i nostri principali competitor non applicano l’imposta di soggiorno (Londra, Madrid), oppure quando lo fanno, si attestano su livelli di gran lunga più contenuti (Parigi 1,50 euro)». Unindustria si augura che la notizia dell’aumento «non abbia fondamento perchè, se concretizzata, comporterebbe più costi che benefici». La parola passa ora all’assemblea capitolina che dovrà dare l’ok al bilancio 2015, e quindi anche all’aumento della tassa di soggiorno. «Quella di cui parliamo è una proposta propedeutica al bilancio – dice Marinelli – Dunque deve essere ancora discussa e approvata dall’Assemblea capitolina. Siamo naturalmente disponibili ad un confronto con le categorie del settore». Ma Federalberghi promette battaglia. E con lei tutti gli albergatori che sono ormai di nuovo in rivolta.

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