Teatro Valle, i lavoratori occupano l'assessorato alla Cultura. Peciola (Sel): "Ascoltare le loro ragione" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Teatro Valle, i lavoratori occupano l’assessorato alla Cultura. Peciola (Sel): “Ascoltare le loro ragioni”

"Non vi sono dubbi: la struttura è chiusa, materialmente dall'11 agosto e idealmente ad ogni ipotesi di sperimentazione e partecipazione. Un luogo spettrale. Dopo 6 mesi nessuna progettualità artistico-culturale", dicono gli ex occupanti

Gli ex-occupanti del Teatro Valle hanno occupato questa mattina l’assessorato alla Cultura di Roma Capitale. A darne notizia su Facebook gli stessi attivisti che pubblicano un video di una ‘seduta spiriticà di protesta: «Stiamo cercando di intercettare gli spiriti che governano la nostra città – dicono gli ex-occupanti -, perchè vogliamo risposte: riguardo la proposta di Convenzione e riguardo il progetto di Teatro Partecipato che abbiamo presentato il 28 gennaio». «Quello che vogliamo – aggiungono gli ex occupanti del Valle – è mettere in pratica una nuova istituzione culturale, non una finestra all’interno di una programmazione già stabilita con i criteri ordinari di un teatro stabile. Un segno che cambi l’esistente. Chiediamo un impegno dell’Assessorato (delibera o memoria di giunta) sul nuovo modello di gestione del Valle. Agli impegni presi pubblicamente in agosto devono ora seguire i fatti. I motivi che ci hanno portato all’uscita l’11 agosto sono venuti meno». – «Passando per via del Teatro Valle, non vi sono dubbi: il Valle è chiuso. Chiuso materialmente dall’11 agosto e chiuso idealmente ad ogni ipotesi di sperimentazione e partecipazione. Un luogo spettrale. Dopo 6 mesi dall’uscita dall’occupazione non si è a conoscenza di alcuna progettualità artistico-culturale». Così gli ex occupanti del Teatro Valle che oggi per protesta hanno occupato l’assessorato alla Cultura di Roma Capitale. «Dopo 6 mesi di tavoli e discussioni – spiegano -, in risposta alla proposta di un nuovo modello di gestione ci è stata presentata una Convenzione che non recepisce nessuno degli elementi innovativi. Un contratto standard, scaricato da internet. Una presa in giro. Al momento l’incertezza sui lavori è totale, il teatro rimane chiuso e nessuno sa quando verrà riaperto. La Fondazione Teatro Valle Bene Comune e tutte/i coloro che hanno dato vita all’esperienza di questi anni sono stati esclusi dal futuro del teatro: non ci sarà alcuna forma di Teatro Partecipato». «Quello cui assistiamo – aggiungono – è la totale incapacità dell’Amministrazione di dare risposte politiche alle situazioni critiche di molti spazi importanti per la città: il Valle, il Cinema America, solo per nominarne alcuni. L’assessorato di Giovanna Marinelli sarà ricordato per aver chiuso le realtà più frequentate e più vive del panorama culturale romano». Bisogna ascoltare le ragioni degli ex occupanti del Teatro Valle ed evitare chiusure che danneggerebbero l’offerta culturale a Roma. Ci sono tutte le condizioni per non perdere il modello avanzato e virtuoso sperimentato in questi anni dal laboratorio culturale del Valle. Il progetto artistico proposto dalla Fondazione Teatro Valle al Teatro di Roma è di altissimo livello, sarebbe un grave errore perdere questa possibilità. Roma deve avviare una nuova proposta culturale in città, a partire dalla valorizzazione di proposte come quelle avanzate dagli ex occupanti». Lo dichiara in una nota Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio.

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