Unioni civili, da venerdì arriva il registro: il Campidoglio già pensa a un wedding day | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Unioni civili, da venerdì arriva il registro: il Campidoglio già pensa a un wedding day

– Da venerdì sarà ufficialmente attivo il registro delle unioni civili anche a Roma, mentre il Campidoglio pensa ad un vero e proprio Wedding Day, probabilmente già il giorno di San Valentino. A dare l’annuncio è la consigliera Sel e attivista per i diritti omosessuali Imma Battaglia. «Dal 13 febbraio – spiega – sarà operativo il registro delle unioni civili e stiamo organizzando la prima registrazione collettiva con le prime 50-60 coppie che lo vorranno, insieme a tutte le associazioni. Se riusciamo, sarebbe bello farlo già a San Valentino. Stiamo lavorando per organizzare il ‘Wedding day’ nella sala rossa del Campidoglio». La delibera per l’istituzione del registro, cavallo di battaglia del sindaco Marino sin dal suo insediamento a Palazzo Senatorio, è stata approvata dall’Assemblea capitolina poco meno di due settimane fa, dopo giorni di polemiche fuori e dentro l’Aula. Il provvedimento, che consente la trascrizione delle coppie eterosessuali ed omosessuali, consente anche la registrazione delle nozze gay contratte all’estero. La Capitale «spera di poter contribuire a sbloccare le titubanze dei legislatori che da troppi anni ormai – aveva detto il primo cittadino subito dopo la festa in Aula Giulio Cesare per l’approvazione della delibera -, eludono un pieno riconoscimento dei diritti giuridici e civili di tutte le coppie, indipendentemente dal loro orientamento sessuale». Dopo un anno di rinvii, polemiche e bagarre politica, dunque, da venerdì il registro delle unioni civili sarà ufficialmente operativo, mentre le associazioni propongono un Wedding Day per festeggiare le prime trascrizioni nel comune di Roma. Prima di arrivare all’approvazione della delibera di iniziativa consiliare, al cui voto hanno assistito anche il governatore della Puglia Nichi Vendola e l’ex parlamentare Vladimir Luxuria, numerose sono state le contestazioni, con slittamenti e blitz in Assemblea capitolina. Roma è la 160/ma città italiana a dotarsi di un registro del genere. Potranno chiedere di iscriversi le coppie conviventi da almeno un anno e con almeno un componente residente a Roma. E per le loro celebrazioni si aprono ufficialmente le porte di Palazzo Senatorio: potranno usare i locali, abitualmente utilizzati per i matrimoni civili come la Sala Rossa. Gli iscritti al registro, ai fini dell’assistenza sanitaria, saranno equiparati al parente prossimo. Stessi diritti e stesse agevolazioni delle coppie sposate in relazione ai servizi e ai settori di competenza comunale.

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