Eur, cambio di statuto: gli azionisti decidono di vendere il patrimonio. "Non Colosseo quadrato, ma i musei" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Eur spa vende i gioielli per salvare la Nuvola. Battaglia di esposti, il Colosseo quadrato non si tocca

La partecipata, al centro delle cronache per il coinvolgimento dell'ex ad Riccardo Mancini e dell'ex direttore commerciale Carlo Pucci in Mafia Capitale, ha i conti in rosso

Le opposizioni dichiarano guerra al Campidoglio sulla vendita di circa 600 immobili di proprietà del Comune, molti dei quali affittati a prezzi ormai ‘fuori mercatò. E non è solo battaglia in assemblea capitolina, dove ci si prepara all’ostruzionismo con un ‘murò di 7mila provvedimenti tra emendamenti e ordini del giorno, ma ci si affronta anche a colpi di esposti alla Corte dei Conti e all’Autorità anticorruzione. Intanto il consiglio comunale è pronto per una ‘maratonà in Aula Giulio Cesare, con sedute convocate da domani fino a giovedì. «Abbiamo presentato un esposto al Presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, perchè intervenga e blocchi la delibera per l’alienazione del patrimonio», tuona il capogruppo della Lista Marchini Alessandro Onorato. «Prima di tutto – spiega – perchè questa amministrazione viola palesemente l’art. 30 del decreto legislativo 33 del 2013, che prevede la pubblicazione sul sito internet istituzionale del Comune di tutti i dati concernenti il patrimonio e la sua gestione. Ad oggi, nè i cittadini nè i consiglieri comunali sono in grado di conoscere quale sia il patrimonio immobiliare disponibile e in concessione e di come questo sia gestito. Perchè si è deciso di alienare questi immobili e non altri? Perchè non sono state inserite tutte le sedi di partito, il Circolo degli Artisti e tanti altri locali affittati a noti ristoranti romani che pagano poche decine di euro al mese?». E proprio oggi alcuni militanti della Lista Marchini, alcuni indossando una maschera raffigurante il volto del sindaco Ignazio Marino, hanno protestato in assemblea capitolina al grido ‘No alla svendità e mostrando i cartelli ‘Non svendo sogni ma solide realtà, parola di Ignazio Marinò, ‘Svendesi patrimonio Roma Capitalè. Non è mancato, dopo la bagarre in Aula della scorsa settimana, anche un momento di tensione tra uno dei manifestanti e un vigile che ha cercato di strappare dal suo volto la maschera. Passa all’attacco pure Fratelli d’Italia presentando un esposto alla Corte dei Conti sulla vicenda ‘Affittopolì. «Il sindaco s’inventa una task force anti-furbetti per provare a mettere una toppa alla delibera spara-privilegi – spiega il capogruppo Fabrizio Ghera – Vogliamo vederci chiaro perchè la delibera in votazione predisposta da Marino e dalla sua giunta sugli immobili di Roma Capitale è semplicemente una porcata, una svendita del nostro patrimonio immobiliare dove a beneficiarne saranno i ‘fortunellì amici della sinistra». La maggioranza in Campidoglio è al lavoro con l’assessore al Patrimonio Alessandra Cattoi per gli ultimi ritocchi alla delibera che finiranno in un maxiemendamento. Si ragiona sulla possibilità di offrire diverse percentuali di sconto ai residenti degli immobili – al momento è previsto solo il 30% – di rendere per i morosi più stringenti i tempi per regolarizzare i pagamenti e di non escludere l’ipotesi di vendita degli immobili, oltre che tramite asta, attraverso la creazione di un fondo immobiliare. Intanto in assemblea capitolina ci si prepara alla ‘maratonà d’Aula per l’ok alla delibera sull’alienazione del patrimonio immobiliare. Il consiglio comunale si riunirà, oltre alla seduta prevista per domani, anche mercoledì e giovedì dalle 14 alle 18.La Nuvola di Fuksas è salva. L’assemblea dei soci di Eur Spa ha deciso di alienare i suoi beni per salvare il nuovo centro congressi incompiuto: all’ appello mancavano infatti 133 milioni di euro per completare l’opera in cantiere da anni. Grazie alla modifica dell’articolo 4 dello statuto, Eur Spa potrà vendere il suo patrimonio storico e di pregio. Si comincia con tre musei, il Museo delle Tradizioni popolari, il Pigorini e il Museo dell’Alto Medioevo, e l’Archivio di Stato. Per ora il Colosseo Quadrato, simbolo dell’architettura razionalista che caratterizza il quartiere dell’Eur edificato negli anni ’30, non si tocca. Nei giorni scorsi l’assessore all’Urbanistica di Roma Giovanni Caudo aveva ritenuto paradossale il fatto che «la società ha circa 130 milioni di debiti ma possiede un patrimonio che in bilancio supera i 600 milioni e sul mercato vale ben oltre il miliardo». Eur Spa, già al centro delle cronache per il coinvolgimento dell’ex ad Riccardo Mancini e dell’ex direttore commerciale Carlo Pucci nelle vicende di Mafia Capitale, ha da tempo una situazione finanziaria critica. A dicembre il cda aveva chiesto l’ammissione al concordato e per aprile bisognava presentare o un piano di ricapitalizzazione o di alienazione. Ha prevalso l’ultima opzione che, come ha annunciato il presidente di Eur Spa Pierluigi Borghini, permetterà di reperire i fondi per terminare i lavori della Nuvola: «Il cantiere – spiega – potrà terminare entro un anno, entro metà del 2016». Non solo: il ripianamento completo dei debiti comporterà anche il completamento di altre opere in corso, oltre alla Nuvola, come la Lama, l’hotel adiacente al Nuovo centro congressi, e l’ex ristorante Picar, destinato a uso commerciale . «Dalle alienazioni – stima il presidente – prevediamo di incassare circa 300 milioni di euro o più. I fondi che si stima deriveranno dall’alienazione dei cinque immobili dell’Eur Spa, perchè uno dei quattro ha un’ala sud e un’ala nord, serviranno a ripagare completamente il debito bancario che è di 180 milioni, i 70 milioni di attuali debiti della società, più atri 50 milioni per completare tutte le opere in corso». La linea presa dall’assemblea dei soci di Eur Spa non convince il minisindaco dell’Eur, Andrea Santoro, secondo il quale «il rischio è che il rimedio sia peggiore del male». Nettamente contrario il capogruppo capitolino di Fdi-An Fabrizio Ghera: «È una follia che Roma Capitale venda l’architettura razionalista per sanare i buchi economici di un’opera mangiasoldi come la Nuvola». E anche il Campidoglio era orientato a preferire una ricapitalizzazione della società da parte del governo, che però non c’è stata. Così il piano è stato avviato: gli immobili di Eur Spa potranno essere acquistati da soggetti «privati e pubblici – spiega il presidente – Abbiamo avuto manifestazioni di interesse da almeno cinque soggetti, privati e pubblici, ma ora faremo una sollecitazione di interesse anche per altri fondi e verificheremo poi le offerte del mercato. Non sarà una ricapitalizzazione ma una trasformazione di beni immobili in disponibilità finanziarie. I beni oggi locati allo Stato lo rimarranno, solo che dovrà pagare l’affitto a chi li comprerà». Certo è che la vendita di immobili di pregio «dovrà essere oggetto di una verifica con il ministero dei beni culturali – fa sapere Borghini – con la Soprintendenza che dovrà eventualmente darci la possibilità di fare l’alienazione». Il piano di ristrutturazione comporterà la rinuncia a 40 persone: «Entro il 24 aprile dobbiamo presentare al tribunale la proposta di ristrutturazione. Il tribunale ha 60 giorni per omologare, poi c’è la fase operativa di vendita. Entro l’anno dovrebbero arrivare le prime disponibilità finanziarie».

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