Fauna selvatica, al via la discussione alla Pisana. L'assessore Ricci spera in un testo condiviso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Fauna selvatica, al via la discussione alla Pisana. L’assessore Ricci spera in un testo condiviso

È iniziata in Consiglio regionale del Lazio la discussione della proposta di legge 116 ‘Interventi regionali per la conservazione e gestione della fauna selvatica e per la pianificazione e la regolamentazione dell’attività faunistico-venatorià. Il testo, approvato a maggioranza in commissione, porta le firme bipartisan, tra l’altro, di Mario Ciarla e Marco Vincenzi (Pd), Mario Abbruzzese (Fi) e Giancarlo Righini. È stato Ciarla a illustrare il testo in Aula, indicandone come finalità la prevenzione e il risarcimento dei danni causati dagli animali selvatici (in particolare i cinghiali), la tutela, la gestione e il controllo delle specie e la conservazione dei loro habitat, nonchè la regolamentazione dell’attività venatoria. Inoltre, viene introdotto un Comitato scientifico per la fauna selvatica e un Centro regionale per la fauna selvatica in seno al segretariato generale della giunta. «I danni da fauna selvatica – ha spiegato Ciarla – ammontano a circa 3 milioni di euro l’anno nel Lazio, e le norme preesistenti hanno fallito sia sul piano della prevenzione che dei rimborsi, al momento sottostimati e poco più che simbolici. Si stabilisce in modo semplice e chiaro, poi, che quando la prevenzione si rivela inefficace bisogna procedere al contenimento» della fauna. «La proposta di legge – ha ricordato Vincenzi – nasce da una discussione approfondita in commissione, e dall’unione di tre proposte di legge. Il testo licenziato dalla commissione prevede davvero un sistema organico di interventi». Abbruzzese ha auspicato la «convergenza del M5s» sul testo di legge, perchè «c’è il tempo necessario per smussare e rivedere alcune posizioni». Si punta per l’esponente Fi alla «pacificazione tra cacciatori, ambientalisti e imprenditori agricoli che spesso combattono la stessa guerra, difendere il territorio, su fronti opposti». Da parte del M5s non sono mancate le critiche al testo, in particolare, ha spiegato Silvia Blasi, rispetto ai nuovi organismi introdotti dalla legge, che inseriti nel segretariato della giunta, e quindi in un organo ‘politicò, andrebbero a intervenire in competenze strettamente amministrative, oltre a entrare nel merito delle aree protette. Pur riconoscendo la gravità dei danni all’agricoltura, poi, i pentastellati considerano più efficace «incentivare contratti assicurativi come in Toscana». Per Denicolò (M5s) il testo è troppo orientato verso «la lobby dei cacciatori». «Auspico che da questo dibattito si arrivi a una legge il più possibile efficace e condivisa». Così l’assessore all’Agricoltura della Regione Lazio Sonia Ricci è intervenuta in Consiglio regionale dove è in discussione la proposta di legge sulla fauna selvatica. «Le associazioni di categoria – ha detto l’assessore – chiedono con forza una legge. E c’è anche il tema di una normativa Ue che ci impone una tecnicalità nell’erogazione degli indennizzi». Tra l’altro, ha spiegato, «il danno che viene creato agli agricoltori non è solo economico, ma anche di prospettiva, rispetto alle quote di mercato. Tutto il tema dell’agricoltura del Lazio è legato in gran parte alla grande distribuzione: se un agricoltore disattende il contratto lo perde per molto tempo. In alcune zone il tema è la prevenzione – ha proseguito – e insieme ad altre due Regioni ho presentato l’inizio di una discussione a cui il Lazio ha dato un importante contributo. Ma parlare di prevenzione senza interagire con aree protette e parchi è inutile» ha sostenuto Ricci, ricordando che su 3,5 milioni di fondo ne sono stati impegnati dagli agricoltori solo 500 mila, perchè nelle aree protette in alcune zone c’è l’obbligo di lasciare il libero passaggio agli animali, rendendo così inutili le recinzioni. Inoltre, rispetto agli indennizzi, «ci sono distinzioni tra specie protette e non protette – spiega – Il tema oggi è fare una norma che aiuta e sia efficace per i nostri agricoltori che subiscono danni, lavorare sulla prevenzione e la tempistica dell’indennizzo. L’agroalimentare nel Lazio occupa un settore importante, e noi dobbiamo dare l’idea che le istituzioni sono vicine ai problemi degli agricoltori. Il mio invito è: favoriamo le cose che ci uniscono. Sta a cuore a tutti il destino dell’agricoltura» ma l’attività dei cacciatori è normata da una legge, per cui «dobbiamo per forza ragionare assieme a loro».

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