Groundacare, ancora proteste dei lavoratori a Fiumicino | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Groundacare, ancora proteste dei lavoratori a Fiumicino

Malgrado la firma dell’accordo avvenuta a inizio mese dopo il fallimento della società di handling Groundcare, una cinquantina di ex dipendenti ha manifestato all’aeroporto di Fiumicino, anche con un presidio e lo sciopero fame ripreso da 5 di loro. Al centro di questa nuova «coda» di protesta, la preoccupazione per le sorti occupazionali di alcuni ex dipendenti dell’handler. «La mobilitazione dei 220 dipendenti Groundcare licenziati continua ? sostengono i manifestanti ? Che fine faranno i lavoratori che non sono stati assorbiti dalle società subentrate al fallimento? Che fine ha fatto il bacino promesso dagli enti interessati al quale le società aeroportuali dovrebbero attingere per le loro esigenze di manodopera?» In base a quanto prevede l’accordo, degli 849 ex dipendenti dell’handler, 429 sono già passati direttamente ad Aviation Service, la società che gli subentra nel servizio di assistenza a terra sia a Fiumicino che a Ciampino, mentre altri 200 circa verranno assorbiti dalla stessa società scaglionati mese per mese fino ad aprile. Restano invece in mobilità circa 220 lavoratori che, secondo gli accordi sottoscritti, entrano direttamente in un «serbatoio» gestito da Enac, l’Ente nazionale per l’aviazione civile, dal quale dovranno attingere, in funzione dei profili professionali richiesti, le aziende in ambito aeroportuale e che si trovino nella necessità di operare nuove assunzioni.

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