Medici in sciopero, il 13 marzo visite sospese. Di Paolo: "Ecco la sveglia per Zingaretti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Medici in sciopero, il 13 marzo visite sospese. Di Paolo: “Ecco la sveglia per Zingaretti”

«Chiediamo scusa ai cittadini per i disagi ma siamo costretti a portare i problemi in piazza». Con queste parole i sindacati dei medici del Lazio confermano lo sciopero del 13 marzo per l’intera giornata «contro la Regione che continua a rifiutare il confronto e a ignorare le nostre proteste e le proposte per migliorare la drammatica situazione in cui versa il Sistema Sanitario Regionale». «La proclamazione di uno stato d’agitazione e conseguentemente di uno sciopero indetto da una parte considerevole di sigle sindacali, ANPO ASCOTI FIALS MEDICI – CIMO (CIMO – CIMO SETTORE SPECIFICO Co.Si.P.S.) – FASSID (AIPAC – AUPI – SIMET – SINAFO – SNR) – FEDIR SANITÀ – FESMED – UGL Medici – spiegano i sindacati in una nota – evidentemente non sono bastati ad aprire un confronto. Il presidente della Regione Nicola Zingaretti e il subcommissario Giovanni Bissoni vanno avanti sulla loro strada, sfornando provvedimenti che a nostro avviso aggravano solamente la sanità». Il 13 marzo dunque saranno sospese visite, interventi programmabili, esami radiologici, analisi di laboratorio, consulenze psicologiche e prestazioni farmaceutiche, così come le attività di controllo nei luoghi di vita e di lavoro e la vigilanza relativa alla sicurezza alimentare e nutrizionale nei mercati generali e in tutta la distribuzione.

«I medici suonano la sveglia a Zingaretti, la festa è finita». È quanto dichiara, in una nota, il consigliere regionale Pietro Di Paolo. «Da due anni denunciamo come le politiche sanitarie di questa Giunta siano inefficaci – aggiunge – e lo abbiamo ribadito con forza, come viene riconosciuto anche dalle organizzazioni sindacali, anche nel consiglio straordinario sulla sanità dove le opposizioni hanno messo Zingaretti di fronte alla realtà del sistema sanitario laziale, che non è l’isola felice che lui ama immaginare. Neanche la riduzione del disavanzo ha avuto gli effetti sperati: i servizi continuano ad essere pessimi eppure Zingaretti va avanti con le sue case della salute e i suoi spot sul Lazio che cambia. Abbiamo approvato un documento che impegna la Giunta ad intervenire sul caos dei pronto soccorso, e non solo, e mi auguro che una volta tanto Zingaretti non faccia spallucce. È stato annunciato lo sblocco del turn over nel secondo semestre 2015, – conclude – vedremo se alle parole seguiranno davvero i fatti. Nel frattempo il 13 marzo i cittadini dovranno rinunciare al medico, con tanti ringraziamenti al presidente Zingaretti».

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