Bilancio 2015, via libera dalla commissione: la manovra in aula. M5s: "Non liquidare Farmacap", Sel: "Spiegare effetti sulle partecipate" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Bilancio 2015, ricetta Scozzese all’insegna dei tagli: la manovra in aula tra le proteste

Non mancherà neanche una spending review: «La riduzione della spesa corrente - dice la 'lady dei contì arrivata dall'Anci in Campidoglio - si assesta su un valore di circa 310 milioni di euro, in larga parte concentrata nell'acquisto di beni e servizi»

– Un bilancio 2015 all’«insegna della trasparenza e della legalità». Una manovra da 6,3 miliardi di euro, con 310 milioni di tagli e 119 milioni di investimenti. E la ‘lady dei contì del Campidoglio parla di «entrate certe e risorse direttamente disponibili e impegnabili». Un esordio in consiglio tra le proteste dei lavoratori di Assicurazioni di Roma. Inizia in assemblea capitolina la maratona d’Aula per arrivare all’approvazione del bilancio previsionale 2015. Un’operazione che il sindaco di Roma Ignazio Marino vorrebbe sia completata entro il 15 marzo. Dopo l’ok in commissione capitolina la manovra è arrivata in Aula Giulio Cesare, illustrata dall’assessore Silvia Scozzese. E non sono mancate proteste: i lavoratori di Assicurazioni di Roma, una delle partecipate che il Campidoglio vorrebbe liquidare, hanno interrotto la seduta e contestato Scozzese al grido ‘Vergognà. «La trasparenza è un elemento importante di questo bilancio – spiega l’assessore -. Abbiamo le risorse fiscali che sono direttamente disponibili e impegnabili. Non avremo più voci in cui non potremo spendere perchè l’entrata non è certa». E non mancherà neanche una spending review: «La riduzione della spesa corrente – dice la ‘lady dei contì arrivata dall’Anci in Campidoglio – si assesta su un valore di circa 310 milioni di euro, in larga parte concentrata nell’acquisto di beni e servizi». Un risparmio da attuare attraverso la riduzione dei consumi e la rinegoziazione dei contratti in corso: dai fitti passivi all’illuminazione pubblica fino all’eliminazione degli sprechi per elettricità, acqua, telefono e software. Dalla dismissione delle partecipate del Campidoglio, invece, si prevede un ‘risparmiò di 150 milioni di euro. La delibera propedeutica al bilancio prevede la cessione delle quote del Comune di Roma nelle seguenti società: Eur spa, AceaAto2, Aeroporti di Roma, Car, Investimenti Spa, Cif spa, Bcc. Inoltre è prevista la messa in liquidazione di Assicurazioni di Roma – Mutua Assicuratrice Romana e la «dismissione della partecipazioni detenute da Ama e Atac». Intanto piovono critiche dalle opposizioni. Forza Italia parla di «un bilancio ignobile, che taglia le risorse per la città in maniera orizzontale» mentre la Lista Marchini attacca il primo cittadino: «Marino si comporta da curatore fallimentare, non da Sindaco: ogni giorno cerca di vendersi qualcosa per arrivare a fine mandato – commenta il capogruppo Alessandro Onorato – La città non può sopravvivere ai continui tagli e alle liquidazioni: ha bisogno di crescita e sviluppo». Scettica su alcuni punti della manovra anche Sinistra Ecologia e Libertà, secondo partito ‘azionistà della maggioranza. Il capogruppo vendoliano Gianluca Peciola bolla il bilancio come ancora «troppo debole su voci essenziali come sociale, cultura e periferie» e lancia ancora una volta l’appello al governo Renzi: «Servono maggiori risorse per la Capitale».

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