Imprese, Federlazio: "Il 14% delle aziende ha paura di chiudere, l'occupazione salirà nel 2015" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Imprese, Federlazio: “Il 14% delle aziende ha paura di chiudere, l’occupazione salirà nel 2015”

– Il 14,7% delle imprese del Lazio, nel secondo semestre del 2014 ritiene di correre seri rischi di chiusura. Secondo l’indagine di Federlazio, il primo semestre del 2014 erano 16,3%. Diminuisce, quindi, la paura di cessare la propria attività anche se il 58,2% dichiara di «non intravedere alcuna via d’uscita», il 6,8% pensa che «il peggio deve ancora venire» e il 35% afferma di «cominciare a vedere una luce in fondo al tunnel». «Dobbiamo immettere iniezioni di fiducia – ha spiegato l’assessore regionale allo Sviluppo Economico Guido Fabiani – e puntare a reindustrializzare e far rinascere il comparto delle imprese». Imprese che, tuttavia, hanno le idee chiare su ciò che serve: per uscire dalla crisi il Governo dovrebbe prima di tutto ridurre le tasse per il 72% degli intervistati, eliminare gli sprechi (5,1%), agevolare il credito (5,1%) e combattere l’evasione fiscale (4,2%).( Solo il 10,4% delle imprese del Lazio ha aumentato, nel secondo semestre del 2014, l’occupazione, un pò meno del semestre precedente. Allo stesso modo, si è ridotto il numero di realtà che hanno ridotto l’organico (dal 18,2% al 17,4%). È una fotografia in bianco e nero quella scattata da Federlazio su 350 imprese aderenti, nell’intervallo di tempo tra luglio e dicembre 2014. Positivo, comunque il trend atteso per il primo semestre del 2015 in quanto si aspetta un saldo occupazionale che migliora di 9 punti. Anche sul fronte degli investimenti, che il 27,3% delle imprese ha dichiarato di aver continuato a fare nel primo semestre del 2014, la prospettiva di crescita nel 2015 si attesta su un valore pari al 29,9%. Solo il 10,4% delle imprese del Lazio ha aumentato, nel secondo semestre del 2014, l’occupazione, un pò meno del semestre precedente. Allo stesso modo, si è ridotto il numero di realtà che hanno ridotto l’organico (dal 18,2% al 17,4%). È una fotografia in bianco e nero quella scattata da Federlazio su 350 imprese aderenti, nell’intervallo di tempo tra luglio e dicembre 2014. Positivo, comunque il trend atteso per il primo semestre del 2015 in quanto si aspetta un saldo occupazionale che migliora di 9 punti. Anche sul fronte degli investimenti, che il 27,3% delle imprese ha dichiarato di aver continuato a fare nel primo semestre del 2014, la prospettiva di crescita nel 2015 si attesta su un valore pari al 29,9%. – Continua il trend negativo sulle piccole e medie imprese del Lazio. In base alla ricerca annuale realizzata da Federlazio su 350 associati nel secondo semestre del 2014, il fatturato che proviene dal mercato domestico peggiora di 10 punti (da-24 a -34), quello proveniente dall’estero non fa eccezione con quello relativo all’Ue che diminuisce da +24 a +1 e quello extra Ue che registra un segno negativo passando da +23 a -1. In calo anche la produzione che passa da -19 a -22. Per quanto riguarda le previsioni a breve periodo, le cose non migliorano perchè il saldo sugli ordinativi domestici peggiora di 5 punti, quello sul mercato Ue passa da +21 +8 e quello sul mercato extra Ue passa da +12 a +4. Per le aziende intervistate le maggiori criticità dipendono dall’insufficienza della domanda (32,3%), dal ritardo nei pagamenti da parte dei privati (24,4%) e dal ritardo nei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione (15,2%). «Senza un programma di investimenti che rianimino una domanda interna ormai asfittica – ha spiegato il presidente di Federlazio Silvio Rossignoli -, non vi saranno serie possibilità di rilanciare strutturalmente la nostra economia e di far svolgere al soggetto pubblico il suo ruolo strategico di volano dell’economia».

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