Giubileo, Roma al centro del mondo per un anno, chiesti 100 milioni al governo. Marino: "Siamo pronti", ma il Pd lo smentisce | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Giubileo: Roma al centro del mondo per un anno, chiesti 100 milioni al governo. Marino: “Siamo pronti”, ma il Pd lo smentisce

E' un evento da 25 milioni di persone ma l'effetto Bergoglio potrebbe aumentare i visitatori. Gli albergatori aspettano il 15% in più di turisti

Roma al centro del mondo per un anno intero, milioni di pellegrini da proteggere e sorvegliare nella città simbolo della cristianità, già più volte evocata come obiettivo nei proclami dei terroristi dello Stato islamico, la possibile presenza di capi di stato e di governo: l’annuncio del Giubileo straordinario fatto da Francesco apre per la Capitale un lungo periodo di preparazione all’evento, anche dal punto di vista della sicurezza. «Lavoreremo – dice all’ANSA il ministro dell’Interno Angelino Alfano – per garantire che questo grande evento, non solo religioso ma di richiamo alla pace universale, si svolga in piena sicurezza». L’annuncio, aggiunge, «arriva in un momento storico complesso e difficile per il Paese e a livello internazionale. Per questo, confidiamo che contribuirà ad alimentare un clima di pacificazione e noi ci impegneremo perchè ciò possa avvenire in una cornice di sicurezza». Analisti, esperti e qualificati appartenenti agli apparati di sicurezza sono tutti concordi nel sostenere che un simile annuncio non passerà inosservato, anche nelle file del network jihadista che, particolare di non poco conto, ha fatto della propaganda una delle principali armi con cui condurre la sua battaglia. Lo Stato islamico ha già ampiamente dimostrato come Roma sia al centro dei suoi proclami: la bandiera nera del Califfato è apparsa in cima all’obelisco di San Pietro sulla copertina della rivista ‘Dabiq’, uno degli organi ‘ufficialì dello Stato Islamico, sotto il titolo ‘Crociata fallità. E prima ancora il portavoce dell’Is, Muhammad Al Adnani con un messaggio audio minacciava di «conquistare Roma e spezzare le croci, con il permesso di Allah». In rete è poi comparso un fotomontaggio che ritrae un jihadista armato che guarda la bandiera nera issata sul Colosseo, mentre proprio ieri il solito Adnani, in un video pubblicato dal Site, rilanciava la minaccia: «vogliamo Parigi prima di Roma». Solo parole, finora, che hanno però un obiettivo preciso: seminare il terrore. Ad oggi infatti, ribadiscono gli apparati di sicurezza, non c’è alcuna minaccia specifica riguardante Roma e il nostro paese. Ma questo non significa che non vi siano rischi, come hanno scritto gli 007, nell’ultima relazione consegnata al Parlamento: «sebbene ad oggi non siano emerse attività o pianificazioni ostili in territorio nazionale riconducibili allo Stato Islamico o ad altre formazioni del jihad globale, la minaccia interessa anche l’Italia, potenziale obiettivo di attacchi pure per la sua valenza simbolica di epicentro della cristianità». Parole ribadite dal capo della sicurezza vaticana Domenico Giani solo qualche giorno fa: «la minaccia esiste. Questo è ciò che emerge dai colloqui che ho con i colleghi italiani e stranieri. Ma una cosa è l’esistenza di una minaccia, altra cosa è la pianificazione di un attacco». In sostanza, il Vaticano e Roma, sono le parole del sottosegretario con delega ai Servizi, Marco Minniti, «sono obiettivi ipersensibili». Ed è ovvio che questa ‘ipersensibilita« possa solo aumentare con l’avvicinarsi della data d’inizio del Giubileo. Per pianificare le misure di sicurezza ci sarà tempo, considerando anche che in questo momento la priorità è rappresentata dall’Expo che aprirà tra un mese e mezzo. Ma è evidente che non si lascerà nulla al caso. Ad aprile arriveranno i 500 militari di rinforzo nella Capitale, nell’ambito dell’operazione Strade sicure: saranno impiegati in prevalenza nella vigilanza degli obiettivi sensibili. Per quanto riguarda più specificamente la Città del Vaticano, le misure di sicurezza sono già al massimo livello. In vista del previsto aumento del flusso di pellegrini per l’Anno Santo ci sarà ovviamente un aggiornamento dei dispositivi di tutela nell’area. – «Roma è pronta da subito». Il sindaco della Capitale, Ignazio Marino, non ha alcun dubbio: la città sarà in grado di affrontare il Giubileo straordinario annunciato da papa Francesco con inizio per l’8 dicembre prossimo. «Moltiplicheremo per cento i nostri sforzi – annuncia il primo cittadino – per far sì che l’organizzazione sia all’altezza dello straordinario appuntamento». Si pensa già anche all’ articolato piano sicurezza che, questa volta, non potrà non tenere conto dell’allarme terrorismo e degli attentati che hanno sconvolto nei mesi scorsi l’Europa e l’Occidente. Il Campidoglio ha a disposizione appena 270 giorni prima dell’avvio delle celebrazioni. Un lasso di tempo secondo alcuni troppo risicato, come avvertono non solo esponenti dell’ opposizione ma anche i deputati del Pd Michele Anzaldi e Lorenza Bonaccorsi. «Nelle condizioni attuali Roma non è pronta», sottolineano i parlamentari che chiedono «da subito una cabina di regia con il Governo, la Regione Lazio, il Comune di Roma, le forze dell’ordine, il terzo settore e il sistema di protezione civile». Nei prossimi giorni cominceranno i contatti del Campidoglio sia con il Vaticano che con il Governo, per dare inizio ad un iter organizzativo molto ampio. Esultano, invece, gli albergatori e i commercianti romani. «Nell’ultimo Giubileo – dicono – i flussi turistici sono aumentati del 5% quell’anno e l’anno dopo del 18%. A fronte di una crisi economica talmente forte, un Giubileo può risollevare le sorti di molte aziende che oggi soffrono, sono in affanno o addirittura chiudono». Pareri e commenti a parte, ora c’è da mettersi al lavoro. E da subito. Marino prenderà contatto con la Santa Sede ed il Governo per aprire un tavolo durante il quale discutere non solo degli aspetti organizzativi ma anche di quelli relativi ai costi. Non è escluso che il sindaco possa chiedere risorse aggiuntive a quelle (110 milioni di euro l’anno per extracosti) già predisposte da Palazzo Chigi alcuni mesi fa. Per l’ultimo Giubileo, quello del 2000, Roma ha ospitato 5.000 cantieri. Gli interventi hanno riguardato in particolare trasporti, mobilità, accoglienza dei pellegrini, restauri dei monumenti, manutenzione del verde e del patrimonio edilizio ma soprattutto le infrastrutture, non tutte poi realizzate in tempo, come le due nuove linee della metropolitana, B1 e C. «Il Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco è motivo di gioia per i cristiani di tutto il mondo. Sarà profondamente diverso dal Giubileo del Duemila», è stato il commento di Francesco Rutelli, che 15 anni fa non era soltanto sindaco della Capitale, ma anche commissario per il Giubileo. Gioia per l’Anno Santo straordinario è stata espressa dal presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ma anche da tutta la giunta Capitolina. «Roma – scrive l’assessore alla Cultura, Giovanna Marinelli – sarà la capitale di tutto il mondo e, ancora una volta, città dell’accoglienza». Un evento di portata grandissima che si estende per l’arco di un intero anno e comparabile solo con altri tipi di manifestazioni con una massiccia presenza di persone, come per esempio le Olimpiadi o le Expo. Se si guarda ai dati dell’ultimo Giubileo, quello del 2000, potrebbero arrivare a Roma oltre 25 milioni di persone. Sono decine le amministrazioni coinvolte e nel 2000 gli eventi e manifestazioni sono stati oltre 3.400. Ma l’effetto Bergoglio potrebbe riverberarsi anche su questo evento moltiplicando i numeri già da record dell’ultimo Anno Santo Straordinario. Tra le case dei pellegrini a Roma già circola un certo entusiasmo. «Noi siamo sempre pronte, è la nostra missione accogliere i pellegrini. Per noi questo è un gesto sacro che parte dalla Bibbia con Abramo», dice all’ANSA suor Ramona Gabarrò Canals, spagnola ma da una vita a Roma, delle Missionarie Figlie della Sacra Famiglia di Nazareth, ordine religioso che si occupa proprio della gestione di case per pellegrini. «L’accoglienza è il cuore del Vangelo. Noi in particolare cerchiamo di creare un clima familiare. Poi ci sono, certo, anche gli aspetti organizzativi e operativi, e chiediamo alla gente un contributo per le spese». L’annuncio di Papa Francesco entusiasma o preoccupa? «Noi siamo una piccola struttura – dice la responsabile dell’albergo religioso, una sessantina di posti letto, nel quartiere Aurelio, distante 15-20 minuti dal Vaticano – e nei grandi eventi riempiamo la casa, oltre non possiamo andare. Questo annuncio ci riempie di gioia e faremo tutto il possibile per offrire il meglio alla gente che verrà». Sempre tornando ai grandi numeri dell’ultima esperienza, il Giubileo del 2000, ai 25 milioni di pellegrini hanno corrisposto 67 milioni di presenze, con un aumento di ‘turistì a Roma di quasi il 25% sull’anno precedente. Molti gli interventi affrontati nella città nel settore dei trasporti e dei beni culturali. Anno straordinario anche per l’azienda per le pulizie e super-lavoro negli ospedali. Il Giubileo, come già accaduto per il Conclave due anni fa, muoverà anche il cosiddetto ‘circò mediatico con centinaia di giornalisti e operatori che verranno in Italia da tutto il mondo. E l’imponente macchina organizzativa del 2000 potrebbe essere superata in questo caso. Papa Francesco attira, già nel suo ministero ‘ordinariò, folle a tutti gli Angelus, udienze, visite pastorali. Nelle Filippine, con i 7 milioni di fedeli alla Messa di Manila, ha già superato il record di sempre non solo per una Messa ma in generale per un evento pubblico.- L’arrivo dell’Anno Santo Straordinario a Roma genera entusiasmi non solo sul fronte della spiritualità, ma anche dell’economia. Con le principali associazioni di categoria cittadine che accolgono con favore l’annuncio: «Nell’ultimo Giubileo i flussi turistici sono aumentati del 5% quell’anno e l’anno dopo del 18%. Speriamo di ripetere quell’effetto, ma mi accontenterei anche di +15% di turisti, una manna dal cielo anche per le casse del comune con la tassa di soggiorno», dice il presidente della Federalberghi di Roma Giuseppe Roscioli. «Siamo molto contenti, per noi e per tutta la città è un fatto molto positivo – afferma Roscioli -. Roma ha sempre dimostrato di saper gestire al meglio tutti i grandi eventi, sono certo ci riusciremo di nuovo. Gli effetti sul turismo in genere non durano un solo anno ma si prolungano anche l’anno successivo». «È una sfida per Roma, inaspettata ma bella – gli fa eco il presidente di Confcommercio Roma Rosario Cerra -. Noi ci auguriamo che la città si faccia trovare pronta e che tutti facciano la loro parte in una visione di sistema. Noi, che rappresentiamo il turismo e il commercio di beni e servizi, lo faremo e mostreremo il volto migliore della nostra Città Eterna, sia nell’accoglienza sia nelle attività quotidiane». Dalla Confesercenti della Capitale a parlare è il presidente Valter Giammaria che ricorda: «Il Giubileo a Roma ha sempre rivitalizzato l’economia della città, portando molti turisti. Questo per il settore economico, turistico è positivo. Nello scorso Giubileo la città ha risposto bene, se tutte le istituzioni collaborano e c’è un progetto condiviso Roma risponderà di nuovo bene. Ora dobbiamo metterci tutti a lavoro affinchè riesca. A fronte di una crisi economica talmente forte, un Giubileo può risollevare le sorti di molte aziende che oggi soffrono, sono in affanno o addirittura chiudono». «È un evento tanto straordinario quanto inatteso – il commento dal segretario della Cgil Roma e Lazio Claudio Di Berardino -. In questo momento di crisi può essere un’opportunità importante per la città con effetti anche sul lavoro, benchè in questo caso si parli di lavoro temporaneo. Proprio per questo auspico una contrattazione di anticipo con le parti datoriali e le istituzioni per preparare questo evento sia a livello organizzativo, sia economico e sociale, per rimettere, insomma, al centro lavoro, diritti e servizi»

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login