Casa, patto Regione-Cassa depositi e prestiti per l'housing sociale. Ma dallo Stato risorse tagliate di 700 milioni | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Casa, patto Regione-Cassa depositi e prestiti per l’housing sociale. Ma dallo Stato risorse tagliate di 700 milioni

Il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e il direttore della Società gestione del Risparmio (Sgr) di Cassa depositi e prestiti Marco Sangiorgio hanno firmato questa mattina nella sede della giunta un protocollo d’intesa per interventi di housing sociale destinati alla locazione a medio e lungo periodo, a canoni calmierati e anche con facoltà di riscatto per il conduttore. I canoni previsti sono di 5 euro al metro quadrato a Roma, e di 4 euro nel resto del Lazio: si parla di appartamenti di circa 70 metri quadrati a 300-350 euro al mese, rivolti alle fasce troppo ‘ricchè per la casa popolare ma troppo ‘poverè per il mercato. Alla firma era presente anche l’assessore regionale alla Casa Fabio Refrigeri. Il protocollo prevede infatti di realizzare una serie di azioni quali il coinvolgimento delle Ater, il riuso di immobili pubblici, la realizzazione di residenze per particolari categorie sociali (per esempio studenti), la riqualificazione urbana e la gestione sociale degli alloggi. Con il protocollo, è stato spiegato, la Regione inserisce i fondi immobiliari dedicati al social housing tra gli strumenti delle proprie politiche abitative e ne promuove il ricorso sia verso gli operatori pubblici, sia verso gli operatori privati. L’obiettivo è di individuare progetti di nuovi alloggi, in affitto o in vendita, a Roma e nei Comuni a più alta tensione abitativa del Lazio, idonei a essere finanziati con le risorse del Fondo Investimenti per l’Abitare, gestito da Cdp Investimenti Sgr e dotato di una capacità residua di 500 milioni di euro, da allocare entro il 31 dicembre 2015. «Non vogliamo dimenticare i tantissimi e tantissime giovani coppie, sfrattati, persone alla ricerca di una casa, persone che vogliono farsi una famiglia o hanno perso il lavoro, precari, che sono esclusi dalle regole normali dell’affitto e anche esclusi dalle attuali politiche di supporto alle case popolari perchè non rientrano nelle graduatorie». Così il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti ha commentato il protocollo d’intesa con Cdp per dare il via a un programma di housing sociale. «Con Cassa depositi e prestiti – ha aggiunto – diamo la possibilità di accedere a questo fondo per costruire, attraverso le Ater, delle case, con un affitto di 5 euro al metro quadrato a Roma e 4 euro al metro quadrato nelle province. Canoni a prezzi calmierati per andare incontro alle esigenze di chi non vede rispettato il proprio diritto alla casa. Era un’opportunità che non c’era – ha aggiunto – e ora grazie al protocollo c’è». A chi gli chiedeva quale fosse ora la tempistica, il governatore ha spiegato che «l’obiettivo scritto nel protocollo è entro dicembre 2015: le Ater dovranno attivarsi e presentare i progetti. Trattandosi di terreni loro, e quindi tendenzialmente finalizzati all’abitare, questo dovrebbe accelerare i processi. Oggi si parte – ha concluso – Il fondo di Cdp era di 2 miliardi, 1,5 miliardi sono esauriti e quindi ci sono circa 500 milioni da spendere per le case della nostra Regione per rivolgerci a una categoria enorme, che cresce, ma finora esclusa dalle politiche tradizionali per l’abitare».- «L’esito dell’accordo tra le Regioni sulla legge di Stabilità fatta a dicembre dal governo vorrà dire per il Lazio un colpo durissimo: si parla di più di 700 milioni di euro in meno tra trasferimenti e la riduzione dell’imponibile Irap». Così a margine di una iniziativa in giunta, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti. «Questa settimana, con la giunta, dovremo vedere come far fronte a questo colpo che avevamo denunciato e prospettato già nel mese di dicembre e a gennaio – ha aggiunto – e che con l’accordo tra le Regioni e il Governo è diventato realtà. Quindi meno trasferimenti e riduzione dell’imponibile Irap. Per il Lazio, che ha visto il Fas prosciugato negli anni passati dalle politiche della sanità, forse anche l’obbligo di trovare decine e decine di milioni dal bilancio. È un colpo duro – ha concluso Zingaretti – però ci rimboccheremo le maniche e faremo in modo di affrontarlo».

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