Mafia, il sindaco Marino: "Da anni a Ostia, adesso si cambia passo ma bisogna fare presto" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia, il sindaco Marino: “Da anni a Ostia, adesso si cambia passo ma bisogna fare presto”

Solo ieri, il premier Matteo Renzi ha espresso «solidarietà e vicinanza» al commissario del Pd di Roma Matteo Orfini e a quello del X municipio Stefano Esposito (che aveva denunciato gli insulti via social network di Roberto Spada, dell'omonimo clan)

– Abbiamo chiuso le ‘porte ai brigantì. ‘Con noi c’è stato un cambio di passò. Gioca d’attacco il sindaco di Roma, Ignazio Marino, che sulle infiltrazioni mafiose ad Ostia, promette nei prossimi giorni ‘le scelte più rigorose possibilì, e punta il dito sul fatto che «la vera questione è come mai nessuno prima dell’arrivo della nostra giunta se n’era accorto». Ma non solo. Secondo Marino il fatto che «la questione drammatica dell’aggressione sul territorio di Ostia della criminalità organizzata sia esplosa quando la mia giunta si è insediata non è una colpa, credo che sia un merito». Per questo ad Ostia bisogna fare presto. Ed è lo stesso Marino che annuncia l’ipotesi di un delegato per il municipio del litorale, da ricercare all’interno o all’esterno della giunta capitolina che subentri ad Andrea Tassone, il presidente del municipio che si è dimesso. E mentre sfuma definitivamente l’ipotesi di un commissario per Ostia, tra le ipotesi in campo c’è anche quella che l’assessore alla Legalità di Roma Alfonso Sabella, già delegato al litorale, alla fine possa prendere anche la delega al municipio, fino alle elezioni future. Anche se al ‘super-assessorè, entrato da magistrato anti-mafia nella giunta Marino all’indomani dell’inchiesta di Mafia Capitale, già ora gli incarichi non mancano. «Certamente faremo nei prossimi giorni le scelte più rigorose possibili – dice Marino -. Dal momento che c’è un presidente dimissionario spetta al sindaco di Roma prendere la responsabilità di Ostia, decideremo insieme alla giunta se è opportuno che sia uno degli assessori della giunta o se è più opportuno che il delegato sia una figura esterna. Come tutti i ragionamenti importanti verrà fatto collegialmente». A Ostia, secondo il primo cittadino, «la vera questione è come mai, se la criminalità organizzata aveva, nei 15, 20, 30 anni precedenti, sviluppato una presenza così capillare in quei territori, nessuno prima dell’arrivo della nostra giunta se n’era accorto, è come mai prima nessuno lo aveva denunciato, come mai nessuno era stato minacciato da questi criminali. È evidente che con la nostra giunta c’è stato un cambio di passo, una chiusura delle porte ai briganti, porte che, come ha affermato il procuratore Pignatone in commissione antimafia, erano state aperte dalla giunta Alemanno. Con noi tutto questo è finito». Solo ieri, il premier Matteo Renzi ha espresso «solidarietà e vicinanza» al commissario del Pd di Roma Matteo Orfini e al commissario dem per il X municipio Stefano Esposito (lo stesso che aveva ‘denunciatò gli insulti via social network di Roberto Spada, dell’omonimo clan di Ostia, a lui e ad una giornalista di Repubblica) sottolineando lo «sforzo di pulizia, orgoglio, riconquista di un futuro forte e unito per il partito a Roma. Il vostro impegno è un presidio di futuro».

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