Ostia, al via il piano spiagge pulite: il litorale imita Rimini | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ostia, al via il piano spiagge pulite: il litorale imita Rimini

Ostia, il mare dei romani, cambia look e diventa una piccola Riviera romagnola con spiagge attrezzate e spiagge libere, passaggi al mare garantiti, meno cemento a tutto vantaggio degli spazi all’aria aperta e soprattutto con concessioni che non si rinnovano più automaticamente. Perchè l’illegalità si combatte anche con una «pulizia urbanistica» delle spiagge, Un litorale «più vivibile e qualitativamente migliore», ha spiegato all’ANSA l’assessore all’Urbanistica Giovanni Caudo, che sarà realizzato con un’opera di ristrutturazione dell’esistente. Un cambiamento che modifica dalle fondamenta l’impianto del vecchio Piano di Utilizzazione degli Arenili (Pua) con il relativo Strumento urbanistico degli Arenili (Sua), in vigore dal 2010. Il vecchio documento, infatti, si basava sulla «cristallizzazione dell’esistente», cioè una sorta di sanatoria di ciò che è stato costruito negli anni ed elargiva «incentivi premiali per chi apriva varchi di accesso al mare» che, per inciso, sono obbligatori. Prima della bella stagione «saranno aperti i 5-6 varchi che al momento sono pronti e semplicemente rimasti chiusi negli anni», ha spiegato Caudo. Poi, in futuro, sarà stabilito quanti nuovi passaggi aprire: «dovranno essere di 15 metri di larghezza e potranno essere organizzati come piazzette dove si potranno mettere dei tavolini e fare ristorazione»; in pratica, i singoli concessionari potrebbero sfruttare il passaggio con chioschi che insistono sulla propria superficie ma che servono anche i passaggi aperti e quindi non solo gli ospiti delle spiagge attrezzate. Per quanto riguarda gli stabilimenti, con il nuovo Regolamento che dovrà a breve arrivare in Giunta e poi in Assemblea capitolina, «il tutto prima dell’estate», si parte da principi totalmente diversi rispetto al precedente del 2010 che modificava quello del 2005: «per stabilire la superficie edificabile – ha spiegato Caudo – ci si basa sull’indice più basso (0,05 mq su mq) il che vuol dire che su una superficie totale di 1mln 650mila mq quella edificabile è di 82.500 mq, più di quella attualmente costruita». Questo vuol dire che c’è chi ha costruito più di quanto avrebbe dovuto e chi meno e quindi «chi ha diritto ad allargarsi può farlo da quando entra in vigore il Regolamento, mentre chi deve ‘restringersì sarà obbligato a farlo quando scadrà la concessione», prima dell’eventuale rinnovo. Ovviamente a stabilire quanto ciascuno possa edificare sarà una tabella basata sul concetto di proporzionalità. «Il nostro intento – ha concluso Caudo – non è quello di punire ma di pulire e cioè di rendere il Litorale migliore e, soprattutto, adeguare i manufatti al piano regolatore, cosa che il vecchio Regolamento non faceva». Insomma la lotta all’illegalità passa anche per le «spiagge pulite».

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