Piano traffico, maggioranza assente: salta l'assemblea in Campidoglio. Ncd: "Marino perché non TARrendi?" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Piano traffico, maggioranza assente: salta l’assemblea. Ncd: “Marino perché non TARrendi?”

Il coordinatore Panecaldo: «Dopo la maratona bilancio, che per molti è stata stressante, alcuni consiglieri hanno preso impegni familiari e già prenotato le ferie, quindi ho preferito mandare in seconda convocazione la seduta. Il regolamento ce lo consente»

Scoppia ancora una volta in Campidoglio il caso delle assenze della maggioranza in Aula. Oggi a saltare è stata la seduta dell’assemblea capitolina nella quale sarebbe dovuta iniziare la discussione sul Piano generale del Traffico Urbano (Pgtu). Deluso dalla falsa partenza l’assessore ai Trasporti Guido Improta che parla di «infortunio tecnico», ma si lamenta anche di «bizantinismi regolamentari» dell’assemblea. Intanto le opposizioni protestano. «La maggioranza è allo sbando. È un avviso di sfratto a Marino», dice il vice capogruppo di Forza Italia Dario Rossin. È slittato quindi a domani il consiglio comunale sul Pgtu, il piano della mobilità che la Capitale aspetta da 15 anni e di cui più volte il Tar ha sottolineato la mancata adozione a Roma. La seduta, dopo essersi aperta, è stata subito chiusa per mancanza del numero legale, caduto durante la votazione dell’ordine dei lavori. E in Aula Giulio Cesare è scoppiata la protesta di alcuni militanti di Nuovo Centrodestra che hanno mostrato dei cartellini rossi da arbitro per l’espulsione e alcuni fogli con scritto ‘Marino che cosa attendi? Perchè non T’ARrendi?’, ‘Tar-Pgtu 3-0, alla quarta sveja è cappottò. «Andate a casa – hanno gridato i manifestanti – Siete senza vergogna. Non riuscite a votare neanche le vostre delibere. Neanche il numero legale riuscite ad avere». Si giustifica il coordinatore della maggioranza in Campidoglio Fabrizio Panecaldo: «Dopo la maratona bilancio, che per molti è stata stressante, alcuni consiglieri hanno preso impegni familiari e già prenotato le ferie, quindi ho preferito mandare in seconda convocazione la seduta. Il regolamento ce lo consente. E poi mancavano un paio di persone». «Si tratta di un infortunio di natura tecnica. Il numero legale c’è stato in apertura, tant’è che la seduta si è aperta. Poi è venuto a mancare. Oggi c’erano due o tre consiglieri che oggettivamente avevano impedimenti» dice l’assessore Improta, che non nasconde la sua delusione: «Avrei preferito iniziare un confronto nel merito facendo la mia relazione. Avevo predisposto un lavoro di 53 slide e parlerò per circa due ore». E a chi gli chiede se ci fosse un motivo specifico per l’assenza tra gli scranni dei consiglieri di maggioranza risponde: «Io c’ero». Poi arriva il suo sfogo su quelli che considera «bizantinismi regolamentari», sottolineando come per alcuni passaggi formali in Aula, quali la relazione di un assessore o l’approvazione dell’ordine dei lavori, possa bastare un numero di consiglieri inferiore rispetto a quanto previsto ora dal regolamento sul numero legale. «Così si va a penalizzare il processo amministrativo – commenta Improta – L’amministrazione non si può reggere sul volontariato. Serve un adeguamento regolamentare e solo così si può pretendere che i consiglieri assolvano al mandato». Tra gli obiettivi del Pgtu il miglioramento del trasporto pubblico locale (aumentare gli spostamenti nell’ora di punta arrivando a quota 34 mila passeggeri, +20% velocità commerciale su assi portanti, +20% utenti serviti), la riduzione dell’uso dell’auto di 7 punti percentuali, aumento del 40% delle corsie preferenziali ma anche delle piste ciclabili (2% entro due anni, 4% in 5 anni), rilancio del bike-sharing con 80 ciclostazioni e mille biciclette, isole ambientali in ogni Municipio, centralizzazione e coordinamento semaforico e potenziamento del car-sharing triplicandone l’offerta sul territorio. Benefici che si traducono anche in un risparmio annuale di 604 milioni.

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