Subiaco, assenteismo all'Asl: sequestrati i faldoni, dirigente sospeso | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Subiaco, assenteismo all’Asl: sequestrati i faldoni, dirigente sospeso

Dopo gli arresti e le denunce per assenteismo al Distretto sanitario di Subiaco, ora si passano al setaccio chili e chili di documenti prelevati nella struttura sanitaria di largo Mazzini nella cittadina della valle Aniene, in provincia di Roma. I carabinieri del capitano Alessio Falzone hanno sequestrato decine di faldoni che ora si stanno esaminando nell’ambito dell’indagine che ha portato all’arresto per truffa aggravata e continuata ai danni dello Stato cinque dipendenti dell’Asl di Subiaco, tra cui una vigilatrice d’infanzia, un assistente amministrativo e un coadiutore amministrativo. Per due medici legali (uno con contratto esterno) è stato disposto il divieto di dimora a Subiaco. Oltre ai sei arresti, altri 23 dipendenti del Distretto sanitario sono stati denunciati con la stessa accusa e tra loro ci sono altri sei medici. Gli investigatori della compagnia di Subiaco hanno già cominciato a esaminare parte del materiale e ci vorranno ancora giorni prima di completare il lavoro. Acquisita dal sistema centralizzato dell’ospedale di Subiaco anche copia delle strisciate dei cartellini magnetici che registrano le presenze.  «In merito ai fatti evidenziati dall’ inchiesta condotta dai Carabinieri di Subiaco che ha prodotto provvedimenti restrittivi da parte della Magistratura per il personale della Asl con l’accusa di assenteismo e truffa ai danni dello Stato, la Regione ha chiesto alla Asl Rm G, di attivare la sospensione dal servizio per il responsabile del Distretto di Subiaco per carenza e omissione di controlli». Lo comunica in una nota la Regione Lazio. «I provvedimenti di sospensione dal servizio del personale coinvolto ed i successivi atti disciplinari, se le accuse saranno confermate, porteranno ai licenziamenti come previsto dalla legge. La Regione – prosegue – non intende avere alcuna tolleranza nei confronti di atteggiamenti e comportamenti che oltre ad essere in palese contrasto con la legge, offensivi per chi è senza lavoro o ne ha uno precario, provocano danno ai cittadini poichè minano il buon funzionamento della macchina amministrativa e l’efficienza dei servizi sanitari».

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