Concorso a cattedra 2012: il Miur ha sbagliato, i laureati dopo il 2002 potevano partecipare | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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SCUOLA – Concorso a cattedra 2012: il Miur ha sbagliato, i laureati dopo il 2002 potevano partecipare

laureatiArriva un’altra vittoria dell’Anief, il sindacato che per primo ha impugnato le esclusioni illegittime di tanti candidati dall’ultimo concorso a cattedra: dal D.D.G. per il Personale Scolastico n. 82 del 24 settembre 2012, con il quale sono stati indetti i concorsi a posti e cattedre, per titoli ed esami, finalizzati al reclutamento del personale docente nelle scuole dell’infanzia, primaria, secondaria di I e II grado, risultava che infatti non avrebbero potuto partecipare tutti i laureati dopo il 2002. Dopo aver permesso a molti di quei candidati di partecipare al concorso, con riserva, e dopo che il tribunale ha dato loro ragione – con sentenza emessa dal TAR Lazio n.10528/2014 e il successivo Decreto Collegiale TAR Lazio n. 3417/2015 –, ora è toccato ad un ufficio regionale del Miur ammettere l’errore.

Con una comunicazione ufficiale, infatti, l’USR del Veneto ha dato il via libera a diversi candidati, difesi dall’Anief, che “risultano inseriti con riserva nelle graduatorie definitive di merito relative alle classi A020, A033, A043, A047, A050, A059, A345, A346”: nei loro confronti “viene sciolta la riserva in via amministrativa” e “conseguentemente i medesimi sono inclusi a pieno titolo nelle rispettive graduatorie di merito”. Pertanto, potranno accedere alle immissioni in ruolo e alle supplenze annuali conferite dagli ex provveditorati agli studi.

Il Miur prende quindi atto della sentenza, passata in giudicato. E, come ha chiesto ancora il presidente nazionale, Marcello Pacifico, nel corso nell’audizione del 7 aprile 2015 sul ddl ‘La Buona Scuola’, tenuta in Parlamento davanti alle Commissioni Cultura di Camera e Senato, ora si provveda a sciogliere la riserva anche per “soglia 35”, al fine di evitare nuovi ricorsi. Inoltre, si emendi il ddl n. 2994, attraverso l’accoglimento di precise richieste di modifica presentate dall’Anief in Parlamento, consentendo l’assunzione di tutti gli idonei.

A quarantottore di distanza, il concetto è ribadito da Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir, che sottolinea l’importanza del provvedimento di “riparazione” di un USR, a seguito del ricorso del giovane sindacati, cui è seguita la nota Miur e il parere dell’avvocatura, per consentire a centinaia di idonei‎ iscritti ancora con riserva nelle graduatorie di merito, giovani laureati negli ultimi dieci anni, di sciogliere la suddetta riserva.

“Il nostro sindacato – spiega Pacifico – aveva denunciato già il 25 settembre 2012 l’illegittimità del bando firmato dall’allora Ministro dell’Istruzione Francesco Profumo, che escludeva i giovani laureati dopo il 2002 dalla partecipazione al concorso a cattedra, a distanza di dieci anni dai termini di legge che ha autorizzato il ministro dell’istruzione dalla sua emanazione. E dopo i primi provvedimenti cautelari emessi dal Tar, grazie al ricorso patrocinato dagli avvocati Ganci e Miceli, confermati con sentenza in primo e secondo grado, si chiude finalmente questa pagina processuale con la presa d’atto del Miur dell’errore commesso”.

Sempre grazie anche all’azione giudiziaria dell’Anief, patrocinata dall’avvocato Rinaldi nella scorsa primavera, il nuovo ministro Giannini in autotutela aveva corretto il bando Profumo, consentendo agli idonei di essere assunti lo scorso settembre dalle graduatorie di merito, secondo quanto previsto dalla legge.

Tutto ciò è ancora più paradossale se si pensa come lo stesso Governo nel ddl La Buona Scuola, in discussione in Parlamento, li voglia ora escludere dal piano straordinario di assunzioni. Sarebbe una battaglia persa a priori nei tribunali che l’Anief non esiterebbe a intraprendere, ragion per cui ha chiesto con un emendamento di eliminare tale illegittimità nella recente audizione dove lo stesso presidente Anief ha ricordato l’uso distorto della riserva sia nelle graduatorie di merito che in quelle ad esaurimento‎ per gli altri candidati inseriti.

Nel caso specifico, si tratta di coloro che hanno contestato la soglia 35 nelle prove preselettive, ai sensi della legislazione vigente, ed hanno ottenuto dal Tar grazie all’avvocato Lo Bue, già diverse sentenze favorevoli in primo grado, o di coloro che sono stati ammessi nelle Graduatorie ad esaurimento dal Consiglio di Stato, grazie ai ricorsi patrocinati dagli avvocati Lideo, Sponga, Galleano e De Michele.

“Ebbene – continua il sindacalista Anief-Confedir –  è del tutto evidente che il provvedimento cautelare è stato emesso ai fini dell’attribuzione degli incarichi a tempo indeterminato o determinato per scorrimento di graduatoria. E non già per il mero inserimento, previa risoluzione o conferma del contratto a seguito del passato in giudicato della sentenza. L’interpretazione fornita dal Miur sfugge alle misure cautelari e porta alla nomina di persone al posto di altre, con gravi aggravi anche per la pubblica amministrazione”.

Per questa ragione, con un altro emendam‎ento al ddl, è stato chiesto lo scioglimento della riserva per tutti i candidati inseriti nelle graduatorie di merito o nelle graduatorie ad esaurimento: entrambe, peraltro, dopo il piano straordinario di assunzioni, destinate dal Governo ad essere cancellate, con nuovi ricorsi già annunciati dall’Anief per il personale ivi inserito che non sarà assunto perché evidentemente il provvedimento sarebbe incostituzionale.

Lo studio‎ legale e l’ufficio legislativo dell’Anief – dopo le vittorie sul trasferimento dei precari a pettine, sull’attribuzione delle ore di sostegno, sull’accesso dei precari o dei neo immessi al concorso a dirigente scolastico, l’ammissione degli esclusi ai corsi abilitanti TFA e PAS, l’attribuzione dei punteggi non riconosciuti nelle graduatorie ad esaurimento, la stabilizzazione dei precari e il riconoscimento dell’anzianità maturata – si rivela ancora una volta come il fedele interprete della normativa nazionale e comunitaria e del rispetto del diritto dei lavoratori della scuola.

“Non è un caso – conclude Pacifico – che durante le audizioni in corso sul ddl La Buona Scuola, sia stato l’Anief l’unico tra sindacati e associazioni a presentare ben 90 proposte emendative. Ora, speriamo che il Parlamento ci ascolti, per evitare nuovi ricorsi che vedono sempre vincente l’Anief in tribunale”.

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