Buche, il Codacons presenta un esposto in procura | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Buche, il Codacons presenta un esposto in procura

Buche maledette, pericolose e non segnalate. Strade rifatte male, con una percentuale di bitume non a norma che le fa riempire di buche dopo poco tempo. Per questo il Codacons ha presentato una denuncia alla Corte dei Conti e una alla Procura della Repubblica per i reati di abuso d’ufficio ed omissione di atti d’ufficio. Ma l’associazione dei consumatori non si è limitata a questo. A bordo di una Smart, di un taxi e di un motorino ha chiesto a un biofisico e a un medico del lavoro di rilevare quanto le buche incidessero sulla salute di chi, malcapitato, è costretto a passarci sopra quotidianamente. E i risultati sono allarmanti. Attraverso un vibrometro montato a bordo dei tre mezzi, tre autisti hanno percorso via Guido Reni. E gli specialisti hanno osservato cosa accadeva a livello osteo-articolare sulla colonna vertebrale. Le sollecitazioni sono molto forti, «e ovviamente – spiega Paolo Massineo, medico del lavoro – corre più rischi chi ha problemi, come gli anziani, chi ha l’osteoporosi, chi ha avuto fratture e interventi. Mentre il lavoratore esposto alle vibrazioni è informato, sa cosa fare ed è controllato dai suoi datori di lavoro, la persona normale che percorre le strade ogni giorno è ignara. Non esiste una tutela giuridica seria se non quando si subisce un danno e si fa una causa civile». Percorrere strade dissestate «determina problemi alla colonna vertebrale, soprattutto per chi sulla strada lavora, come i tassisti o gli autisti dei bus. Con le vibrazioni le vertebre sbattono una sull’altra e il cuscinetto intervertebrale attutisce i colpi. Ma anche quello è soggetto ad usura. E allora ecco discopatie, artrosi, dolori sulla colonna, patologie neuromuscolari, nevriti». E poi c’è la questione dell’asfalto: un ingegnere civile, Aniello Nazaria, ha svolto per il Codacons una perizia per valutare se un campione di lavori già eseguiti e se quanto fosse previsto dal Comune di Roma in termini di manutenzione del manto di usura fosse sufficiente a garantire la regolare viabilità, evitando incidenti e garantendo al salute dei cittadini. Ha preso in esame, tra le altre strade, via della Pisana e la Passeggiata del Gianicolo, di fronte all’ospedale Bambino Gesù. Le conclusioni sono state che «il manto di usura di molte strade capitoline risulta scarso di manutenzione e pericoloso per la viabilità e la salute dei cittadini». Nazaria ha effettuato quindi un esame sulla qualità della miscela di conglomerato bituminoso, ovvero dell’asfalto, e ha stabilito che «la percentuale di bitume riferita al peso della miscela è del 3,97%, mentre i limiti di accettazione dell’Anas vanno dal 4,5 al 6,1%. Si evidenzia quindi una scarsità di bitume nella miscela». Per il Codacons «la sicurezza stradale e la tutela dell’integrità fisica non sono interessi comprimibili in ragione della limitatezza delle risorse finanziarie. Il Comune ha l’obbligo ineludibile di garantire la sicurezza delle strade di sua pertinenza». Inoltre «la mancata vigilanza sulle buche crea un danno alle strade, ma anche alle casse del Comune che autorizza, con sempre maggiori spese, interventi di rifacimento parziale con la conseguenza di sottoporre l’ente a pesi economici che finiscono ingiustamente per gravare sulla cittadinanza».

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