Sindaci, sondaggio Ipr: Marino fermo all'82esimo posto su 100 colleghi | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Sindaci, sondaggio Ipr: Marino fermo all’82esimo posto su 100 colleghi

– Ignazio Marino è 82esimo, con il 49% dei consensi, nella classifica dei sindaci più popolari d’Italia secondo l’istituto di sondaggi Ipr Marketing. Il primo è Dario Nardella di Firenze, il secondo Antonio De Caro di Bari, il terzo Giorgio Gori di Bergamo. «Marino non piace a un romano su due», attacca dall’opposizione Dario Rossin vicecapogruppo FI in Campidoglio. Opposta la lettura del coordinatore della maggioranza capitolina Fabrizio Panecaldo (Pd): lo studio attesta che Marino «verrebbe ancora votato da un romano su due». Guardando ai due predecessori di Marino, nel sondaggio Ipr pubblicato nel 2010 dopo circa due anni dalla sua elezione, l’ex sindaco Gianni Alemanno compariva al 42esimo posto con il 55% dei consensi. Walter Veltroni, in quello pubblicato nel 2008, nel secondo anno del suo secondo mandato, era 14esimo con il 60% dei consensi. «Ignazio Marino si classifica all’ottantaduesimo posto tra i sindaci d’Italia nel sondaggio Ipr, scendendo sotto la soglia dei 50 punti percentuali di gradimento. Un traguardo non scontato per Marino, che è riuscito nella difficile impresa di essere inviso a un romano su due in meno di due anni di mandato», sostiene Rossin. E la deputata di Forza Italia Annagrazia Calabria, rincara: «A neanche due anni dall’insediamento di Marino la Capitale paga il prezzo più alto di un malgoverno caratterizzato da demagogia e improvvisazione». «Alla domanda se voterebbe ancora il sindaco in carica, il 49% dei romani intervistati risponde sì. Praticamente uno su due – il commento del capogruppo dem Panecaldo -. Un risultato che, tradotto in voti reali, è lusinghiero per qualsiasi candidato, a cui mancherebbe pochissimo per vincere al primo turno. Ovviamente non ci accontentiamo di questo buon risultato, perchè è stato ottenuto governando la città in un periodo difficilissimo fatto di sacrifici imposti dal risanamento economico e dalla scarsità di risorse finanziarie». «Si risale solo curando il rapporto con il romani – il commento di Gianluca Peciola di Sel – Abbiamo l’urgenza di rientrare in sintonia con la città».

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