Programmazione sviluppo rurale, l'assessore Ricci: "Migliora la capacità organizzativa degli agricoltori" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Programmazione sviluppo rurale, l’assessore Ricci: “Migliora la capacità organizzativa degli agricoltori”

«I risultati della programmazione dello sviluppo rurale 2007/2013 nel settore agroalimentare della provincia di Latina sono incoraggianti, grazie anche allo sforzo esercitato in questi ultimi due anni dalla Giunta Zingaretti in collaborazione con le imprese del territorio». Lo ha detto l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Pesca, Sonia Ricci, durante il convegno «Con l’Europa il Lazio cambia. Anche in Agricoltura» che la Regione Lazio ha promosso a Cori per presentare i risultati del Psr 2007/2013 e per illustrare agli attori economici della provincia di Latina, le prospettive e le novità della programmazione dello sviluppo rurale 2014/2020. «115 milioni di euro di fondi europei – ha annunciato l’assessore Ricci -, sono stati complessivamente assegnati nella provincia di Latina di cui 32,5 milioni per gli investimenti a favore dell’ammodernamento delle aziende, circa 22 milioni per il miglioramento della competitività delle imprese di lavorazione e di commercializzazione, 7,3 milioni al primo insediamento di giovani agricoltori. Risultati importanti che intendiamo rendere ancora più mirati con il PSR 2014/2020 a beneficio del settore agroalimentare che nella provincia di Latina, insieme al farmaceutico, rappresenta il maggiore punto di forza. Siamo partiti analizzando le debolezze strutturali dei sistemi organizzativi e delle filiere produttive di questo territorio». «Il nostro obiettivo principale – ha continuato Sonia Ricci – è rafforzare la nostra capacità organizzativa perchè soltanto insieme si può crescere. Per questo nel nuovo Psr abbiamo messo al centro dell’attenzione il sistema delle Organizzazioni di Produttori come strumento fondamentale per rafforzare la concentrazione dell’offerta agricola, trattenere maggiore valore aggiunto all’interno della filiera e dare agli agricoltori più potere negoziale sui mercati. Intendiamo inoltre sostenere le filiere produttive rafforzando in primo luogo la trasformazione agroindustriale e la promozione per il riconoscimento dei prodotti tipici e di qualità. Grazie agli strumenti del Psr – ha concluso – possiamo imprimere alla nostra agricoltura, così ricca di eccellenze e di risorse, un vero e proprio salto di qualità».

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