Expo, rapporto Censis: il Lazio è ottimista e buongustaio | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Expo, rapporto Censis: il Lazio è ottimista e buongustaio

– Il Lazio? È un bel posto dove vivere, dal quale pochi vorrebbero andare via, per la bellezza del suo paesaggio, per la sua storia ma anche per il suo patrimonio enogastronomico, in particolare l’olio e i vini. Il giudizio arriva dagli stessi laziali, interrogati dal Censis per il rapporto ‘Il Lazio all’Expo 2015’ realizzato per la Regione e LazioInnova e presentato stamattina al Tempio di Adriano dal governatore Nicola Zingaretti con il presidente dell’istituto di ricerca Giuseppe De Rita. Uno studio che inizia a sfatare alcuni luoghi comuni, primo tra i quali la presunta ‘mancanza di identita« della regione della Capitale. Oltre la metà del campione (mille cittadini) è convinto del contrario, anche se per quasi il 40% essa »convive« con le identità locali (Roma, Ciociaria, Sabina…). Una identità »tenue« ma che ha una sua »potenza coesiva« legata al fatto che i laziali non sono ‘stanzialì: 2,4 milioni sono nati in un Comune diverso da quello di residenza. Negli equilibri regionali resta comunque fortissima Roma: il 76,7% è convinto che la Capitale sia una risorsa per il Lazio, mentre ‘solò il 63% pensa il contrario, cioè che il Lazio sia una risorsa per Roma. In ogni caso, nel Lazio si vive bene: quasi l’80% è soddisfatto, con il picco di Rieti (82,5%) seguita da Roma (80,5%). In generale il 55% degli intervistati si definisce »ottimista« rispetto al futuro, dal quale ci si aspetta una regione con più turismo, più lavoratori stranieri, più spazio per le tipicità locali e la cultura. »Il Lazio – la sintesi di De Rita – è stato per secoli un ‘vuotò, ma ora è un ‘pienò. Ed esprime una identità dovuta alla ricchezza delle relazioni che vi sono all’interno«. Risultati che hanno dato »grande soddisfazione« al governatore Zingaretti, per il quale »dobbiamo costruire un nuovo modello di sviluppo« che tenga presente che »in nessun luogo del mondo come qui convivono così vicini il capitello e il chip«, l’innovazione e la tradizione. Che passa anche per la cultura alimentare, protagonista di Expo 2015. I laziali a tavola sono sia local che global, emerge dalla ricerca Censis: la stragrande maggioranza compra prodotti tipici del proprio territorio, e 4 milioni di persone anche di altri territori laziali. Ma 3,5 milioni di laziali mangiano prodotti di altri stati europei, e 2,7 frequentano ristoranti esotici. Inoltre, 4,5 milioni considerano importante non mangiare cibo prodotto dallo sfruttamento del lavoro, e 3,5 milioni sono contrari agli Ogm. »Questo Lazio – ha aggiunto Zingaretti – chiede alla politica di essere utile. L’Expo lo viviamo così, promuovendo tutto il Lazio, preparando un cartellone che promuove le bellezze regionali e investendo sul tpl, i treni, la banda larghissima. È la grande occasione, è un acceleratore di scelte strategiche compiute, credibili e possibili«. L’appuntamento è per martedì 5 maggio, quando Zingaretti e il sindaco Ignazio Marino inagureranno a Milano l’area espositiva di Roma e del Lazio nel Padiglione Italia. Le imprese ci saranno con spirito unitario, ha affermato il presidente di Camera di Commercio Giancarlo Cremonesi: »Il modo giusto di vivere Expo non è polemizzare su ritardi o disguidi ma mettere in vetrina i nostri prodotti. Non può esserci solo Roma, ma tutto il Lazio insieme. Dobbiamo dare sviluppo alle esportazioni e dare sviluppo all’internazionalizzazione«.

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