Rifugiati, centro di accoglienza tra ville e verde: i residenti sul piede di guerra | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Rifugiati, centro di accoglienza tra ville e verde: i residenti di Casale San Nicola sul piede di guerra

«I richiedenti asilo qui non li vogliamo». Scendono sul piede di guerra i residenti di Casale San Nicola contro l’arrivo di un centro di accoglienza per richiedenti asilo nell’elegante comprensorio a cavallo dei municipi XIV e XV, previsto dal bando della prefettura. E ieri, in un’affollata e tesa assemblea al circolo del tennis delle «Molette», hanno ribadito davanti agli amministratori dei due municipi, tra cui il presidente del XV Daniele Torquati, tutti i loro timori per l’arrivo di un centinaio di rifugiati nel comprensorio di ville immerse nel verde abitato da professionisti, nobili e diplomatici. «Abbiamo timori per la nostra sicurezza anche perché sullo status e l’identità di queste persone non ci sono certezze – ha detto l’avvocato Gloria Conti, presidente del comitato cittadini di San Nicola – Inoltre vogliamo sapere se la struttura scelta, ossia la ex scuola ‘Socratè, possieda i requisiti per ospitare un centro del genere. C’è l’acqua potabile? Le fogne sono adeguate? E poi, in un settore segnato dalle inchieste di Mafia capitale, perché la cooperativa che gestirà il centro, la ‘Isola Verde onlus’, ha già iniziato i lavori pur in assenza di un’assegnazione definitiva del bando?». Presenti all’incontro, i rappresentanti della onlus sono stati contestati. «Metteteli a casa vostra, noi non li vogliamo», hanno gridato in molti durante l’assembla. La rappresentante di Isola Verde, Michela Fagiolari, ha replicato: «A metà aprile abbiamo avuto una riunione in prefettura, e delle strutture che concorrevano per i 250 posti contenuti nel lotto 4 previsto dal bando, una è stata esclusa. Siamo sicuri di esserci per una questione numerica, per questo abbiamo cominciato i lavori di preparazione del centro», ha spiegato Fagiolari che assicura di non trascurare la questione sicurezza. «Predisporremo telecamere e una navetta dal centro alla stazione», ha dichiarato. Ma i cittadini sono determinati e ieri hanno annunciato l’attivazione di un presidio fisso per impedire che arrivino i rifugiati e l’avvio di una raccolta firme. «È una strada privata a uso pubblico, qui non entreranno», hanno detto in molti, chiedendo sostegno alla politica. Oltre a esponenti locali, ieri sera era presente anche il consigliere comunale FdI-An Lavinia Mennuni: «Quest’area appare totalmente inadeguata. Inoltre il municipio ha già strutture di questo genere con evidenti problematiche, e non se ne possono immaginare altre», ha aggiunto Mennuni annunciando anche interrogazioni in Campidoglio perché i cittadini vengano ascoltati. «Sono disposto a portare qualsiasi istanza sollevata dai cittadini all’attenzione del prefetto Gabrielli – ha detto il presidente del XV Municipio Torquati – ma sappiate che qualunque questione di tipo pseudo-razzista non sarà appoggiata per nulla». E oggi pomeriggio, secondo quanto si è appreso, rappresentanti del comitato incontreranno il prefetto Gabrielli nella sede del Municipio XV in via Flaminia.

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login