Triple tre fontane, prima birra trappista all'Eur: record per l'Italia | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Triple tre fontane, prima birra trappista all’Eur: record per l’Italia

Molte sono le birre d’Abbazia, solo dodici sono ‘autenticamente trappiste«, prodotte da appena 11 birrifici al mondo, la maggior parte dei quali in Belgio. La new entry è la »Triple Tre Fontane« che ha appena ottenuto il marchio Atp cioè ‘Authentic Trappist Product’ per la sua birra chiara, ad alta fermentazione, rifermentata in bottiglia con grado alcolico dell’8,5% vol. È il primo caso in Italia, arriva nell’anno di Expo e del Giubileo, ed è una produzione avviata solo un anno fa dal microbirrificio dell’Abbazia delle Tre Fontane a Roma, zona Eur-Laurentina, dove nel 67 d.C. avvenne il martirio dell’Apostolo S.Paolo. L’Abbazia, fondata nel 1868, è un polmone verde nella cinta urbana della capitale, con circa 16 ettari coltivati perlopiù a ulivi ed eucalipti. Di lunga tradizione è il liquorificio dove i romani usano acquistare la rinomata cioccolata e l’eucaliptino, che per decenni è stato il digestivo dei residenti a Roma, quando ancora non si usavano grappa e amari a fine pasto. In una vecchia cantina quattro anni fa, racconta all’ANSA il responsabile laico del birrificio, Sergio Daniele, »abbiamo trovato una ricetta dei monaci francesi che giunsero qui da Trappes, in Francia, per bonificare l’area dalla malaria«. Lo scorso anno l’Abbazia delle Tre Fontane, ha inaugurato con la benedizione dell’Abate, Dom Jaques Marie Brière, il proprio birrificio annunciando il lancio della prima birra Trappista Italiana. Il birrificio si affianca agli altri 10 birrifici trappisti oggi esistenti al mondo: Aachel, Chimay, La Trappe, Orval, Rochefort, Spencer, Stift-Engelszell, Westmalle, Westvleteren, e Zundert ed è il primo ad essere riconosciuto in Italia. La produzione, precisa Daniele, »è volutamente ridotta, soli 1000 ettolitri l’anno, piccolissima rispetto ai 180mila ettolitri prodotti dal più grande birrificio trappista che è Chimay, ma sufficiente al sostentamento della comunità, per opere di carità e per preservare il patrimonio storico culturale del complesso abbaziale« così come prescrive il marchio Atp. Perchè una birra si possa qualificare come »trappista«, deve soddisfare una serie di rigide condizioni quali prodotta all’interno delle mura di un’abbazia trappista, da parte di monaci trappisti o sotto il loro controllo; dimostrare una cultura imprenditoriale aderente al progetto monastico; senza scopo di lucro.

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