Centro storico, il ministero della Cultura studia il vincolo paesaggistico. Italia Nostra: "Allarme degrado" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Centro storico, il ministero della Cultura studia il vincolo paesaggistico. Italia Nostra: “Allarme degrado”

«Siamo d’accordo a mettere un vincolo paesaggistico al centro storico, che secondo me dovrebbe coincidere con il vincolo dell’Unesco. E vogliamo farlo rapidamente anche per evitare questi continui scempi che avvengono nel centro storico». Così il sottosegretario alla Cultura Ilaria Borletti Buitoni durante una conferenza dell’associazione Italia Nostra che ha lanciato la proposta di ripristinare il vincolo paesaggistico del centro storico di Roma. «Abbiamo subito affrontato la questione del vincolo con il nuovo sovrintendente – aggiunge – ed è una delle prime pratiche che ha sulla sua scrivania». Ripristinare il vincolo paesaggistico nel ‘salottò della Capitale ma anche un assessorato ad hoc in modo da avere una cabina di regia di interventi per «fronteggiare la drammatica situazione di degrado e illegalità che ormai devasta il centro storico di Roma». Sono alcune delle richieste dell’associazione Italia Nostra che oggi ha presentato un «manifesto con 10 principi irrinunciabili» per il ‘cuorè della Città Eterna. «La gestione di Roma e del suo straordinario patrimonio avviene senza la preliminare definizione e condivisione di quelle che, nei Paesi di cultura anglosassone, vengono definite ‘politichè – spiegano da Italia Nostra – L’amministrazione dovrebbe stabilire quali siano gli obiettivi che i responsabili delle decisioni intendono perseguire nei principali settori della vita collettiva». Tra quelli individuati dall’associazione: beni ed eventi culturali, archeologia, arredo urbano, verde storico, legalità, diritto alla residenza, traffico e turismo. Italia Nostra lancia anche alcune proposte: dal predisporre per l’area archeologica centrale una strategia unitaria, manutenzione di parchi e ville storiche, un piano per regolamentare il traffico nel ‘salottò della Capitale. Tra le idee più creative quella di realizzare nel centro storico pannelli informativi ‘multimedialì vicino ai monumenti, con simulazioni 3D, plastici e audio multilingue, ma anche usare pavimentazioni diverse per rendere leggibili le vicende urbanistiche del centro arrivando ad inserire dei cordoli di colori differenti che disegnino il contorno degli edifici e monumenti demoliti in modo da ricostruire il tessuto urbano andato perduto, per esempio la sagoma dell’Arco di Portogallo a via del Corso. Altra proposta è creare un ‘pool specialè, autofinanziato con la pubblicità, per la manutenzione di strade, caditoie e fontane – l’idea è comporre la squadra con un architetto, pagato simbolicamente 1 euro, e cinque operai specializzati: da muratori a marmisti, da fabbri a giardinieri.

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