Ville storiche, Frongia: "Duecento beni fruttano zero euro" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Ville storiche, Frongia: “Duecento beni fruttano zero euro”

– Una fotografia «drammatica», come l’ha definita il presidente della commissione capitolina speciale per la riforma e la razionalizzazione della spesa Daniele Frogia, (M5s), quella che emerge dal censimento sulla gestione del patrimonio residenziale disponibile all’interno di ville e parchi di Roma capitale. Numeri ancora parziali e che riguardano solo le ville ed i parchi storici, ha spiegato Frongia nel corso dei lavori della commissione, che al momento parlano di 196 edifici di varia natura «un patrimonio – ha detto – che per la stragrande maggioranza dei casi non frutta nulla o quasi zero all’amministrazione comunale. Parliamo di decine di milioni di euro l’anno che non entrano nelle casse comunali, ma anche di costi, perchè molti sono beni che sono stati restaurati. Negli ultimi 15 anni per le ville sono stati investiti più di 100 milioni di euro». Dei 196 beni, il 24,6% risulta inutilizzato, il 3,1% occupato abusivamente, il 2,6% presenta criticità. E ancora, il 9,2% presenta usi diversi da quelli previsti mentre il 60,5% dei casi è da verificare «che significa – ha spiegato Frongia – che non siamo riusciti ad ottenere informazioni esaustive». Dal censimento si evince inoltre che quasi il 50% degli immobili versa in pessime, cattive e mediocri condizioni. Sono «discrete» nel 20% dei casi, buone nel 28,2% e ottime solo per il 3,6%. «L’obiettivo del censimento – ha spiegato Frongia – era capire come sono gestiti questi beni e la risposta è drammatica, perchè non vengono gestiti. Ci sono più uffici competenti che non dialogano tra loro». Il lavoro prosegue, dunque, assicura il consigliere del Movimento 5 Stelle «con l’autoconvocazione nel dipartimento patrimonio giovedì 28 maggio alle ore 9,30. Gli abbiamo scritto, li abbiamo invitati ma non abbiamo ottenuto risposte. A questa lista di beni vogliamo aggiungere altre 2 preziose colonne: eventuali canoni e morosità. Solo così potremo fare una stima precisa». Tra i casi più curiosi segnalati le assegnazioni alla Caritas diocesana di alcuni immobili all’interno del parco di villa Glori ma anche varie strutture all’interno di villa Pamphilj, la cascina ai Monti, la casetta rossa, la legnara, le scuderie Corsini e le serre ottocentesche, che risultano «inutilizzate» seppur restaurate. Sempre all’interno di villa Pamphilji a via Vitellia, viene segnalato il caso del punto di ristoro «con concessione scaduta», che dovrebbe coincidere con un noto bistrot. E ancora, all’interno del parco di san Gregorio al Celio un asilo privato interculturale, il «Celio Azzurro», «che non sappiamo se paga un canone» ha spiegato Frongia.

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3 Risponde a Ville storiche, Frongia: “Duecento beni fruttano zero euro”

  1. Gaetano Savoca 23 maggio 2015 a 13:26

    io no. So che a largo Loria c’è già un gruppo abbastanza attivo.

  2. Cristiano Alviti 23 maggio 2015 a 2:58

    Ottimo report. Potremmo fare un tavolo di lavoro virtuale per supportare il lavoro di commissione e individuare delle destinazioni d’uso e riqualificazione da proporre in assemblea capitolina.
    Potremmo fare una survey con Google form molto light da lanciare dal blog M5S Roma e raccogliere preferenze da parte dei Cittadini. Che dite avevate pensato già a qualcosa?

  3. Gaetano Savoca 22 maggio 2015 a 22:47

    Dai Daniele Roma è con te e con il tuo gruppo di lavoro. Nel contempo ti do un consiglio: armati di un buon deodorante perché la puzza potrebbe stordirti e farti perdere i sensi, cosa che Marino auspica con tutte le sue forze.

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