Mafia Roma, a Ostia le gestione dei beni confiscati. Roberti: "Con la corruzione meno morti" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
Direttore responsabile Giovanni Tagliapietra

Mafia Roma, a Ostia le gestione dei beni confiscati. Roberti: “Con la corruzione meno morti”

«Dal contrasto alle mafie alla gestione dei beni sequestrati e confiscati»: questi i temi del convegno organizzato dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, dalla Fondazione nazionale dei commercialisti e dalla Guardia di Finanza il 28 maggio, dalle ore 9,30 alle 17,30, presso la Scuola di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Ostia. All’evento, cui interverranno, fra gli altri, il comandante generale della Gdf Saverio Capolupo, don Luigi Ciotti (fondatore di Libera), Franco Roberti (procuratore nazionale Antimafia), verrà da un lato affrontata l’applicazione delle misure di prevenzione patrimoniale e, dall’altro, sarà esaminata la disciplina della gestione dei beni confiscati alle organizzazioni criminali, anche mediante una comparazione con la legislazione di altri Paesi. – «Quello di Mafia Capitale è lo stesso modello che ebbi modo di contrastare ai tempi degli appalti per la ricostruzione dopo il terremoto in Campania, nel 1980». Così il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, rispondendo alle domande di alcuni studenti, nel corso della «Giornata della gerbera gialla» tenutasi oggi in Campidoglio. «Uno come Carminati, che è un personaggio violento – ha sottolineato il procuratore nazionale – serve proprio a garantire quel patto corruttivo tra mafia, imprenditore e amministratore». «Mafia capitale ha messo a nudo un sistema di collusioni tra organizzazioni criminali, politica ed economia che non è nuovo». Così il procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, rispondendo alle domande di alcuni studenti, nel corso della «Giornata della gerbera gialla» tenutasi oggi in Campidoglio. Rispetto al passato, ha spiegato Roberti, le mafie hanno però meno bisogno di uccidere, «perché usano la corruzione per entrare nell’economia, nella politica e nelle istituzioni. Poi, la loro capacità di intimidazione serve a garantire i patti corruttivi stretti».

email

Bisogna effettuare il login per inviare un commento Login