Incendio Fiumicino, Usb. "Ci volevano 3 giorni per accertare le responsabilità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Incendio Fiumicino, Usb. “Ci volevano 3 giorni per accertare le responsabilità”

«’Il silenzio colpevole, l’imperizia, la superficialità e il far prevalere gli interessi economici su quelli della salute dei lavoratori, sono gli aspetti più gravi che hanno caratterizzato il comportamento di istituzioni e aziende nella vicenda dell’incendio di Fiumicinò, attacca Fabrizio Tomaselli, dell’Esecutivo nazionale USB, che prosegue: ‘Oggi leggiamo sul Corriere della Sera che uno dei più importanti esperti del settore, la Professoressa Antonietta Gatti, fisica e bioingegnere di fama mondiale e docente del CNR ritiene ‘carenti e tardive’ le analisi delle autorità sanitarie, che serviva verificare le ‘evidenze cliniche e che ‘ci vogliono 3 giorni per accertare la presenza di diossinà. Rincara la dose il Direttore dell’Istituto sull’Inquinamento Atmosferico del CNR, Nicola Pirrone dicendo che ‘Il buon senso vorrebbe prima la bonifica e poi la riapertura». Così una nota dell’Usb. «Ci voleva tanto a dire e fare cose che gli esperti affermano in modo così categorico? – domanda il sindacalista – O gli interessi economici sono più importanti della salute di lavoratori e passeggeri? La stessa Alitalia ora afferma che ‘(… ) vista la persistente assenza di certificazione rilasciata da istituti pubblici, per la tranquillità dei dipendenti è stato affidato al CNR un secondo screening’». «Resta il fatto che lo scalo è rimasto aperto – denuncia il dirigente USB – e una parte è stata chiusa solo per ordine del magistrato e che per oltre 20 giorni i lavoratori hanno operato in modo continuato, senza alcuna protezione, per ore ed ore di seguito, a contatto con agenti chimici e tossici pericolosissimi. In tanti sono andati al pronto soccorso e molti stanno ancora male. Chi doveva gestire la situazione sul campo, la società di gestione aeroportuale Aeroporti di Roma, si è distinta in modo assoluto per inefficienza e soprattutto per essersi assunta responsabilità enormi, che a nostro avviso non hanno tutelato la salute e la sicurezza dei lavoratori. Ma la Asl competente, l’Enac e il Ministero dei Trasporti non sono stati da meno e sono sicuramente corresponsabili di ciò che è accaduto. Cosa dire poi di Cgil, Cisl, Uil e Ugl che hanno brillato per la loro assenza? Un silenzio che la dice lunga sulla reale credibilità e rappresentatività di questi sindacati». «Ora che l’Istituto Superiore della Sanità ha emesso un primo documento di lettura ed analisi dei dati tutto è più chiaro, ma i tentativi di insabbiare o sminuire la gravità della situazione non sono finiti. L’USB, insieme alla CUB Trasporti, è stata sin dall’inizio al fianco dei lavoratori – sottolinea Tomaselli – ha denunciato il pericolo per gli operatori aeroportuali e per i passeggeri, ha indetto lo sciopero per tutelare la salute di chi lavora, ha fatto denunce su denunce, ha subito pressioni e diffide, ma non si è mai fatta intimorire». «Purtroppo avevamo ragione – conclude Tomaselli – e ora chiediamo che chi ha sbagliato si alzi dalla sedia e sia cacciato via. Le responsabilità sono tante, sia di carattere politico, sia penale, sia economico. Vogliamo sicurezza per chi lavora e che chi ha sbagliato paghi».

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