Mafia capitale, Sel incontra Marino: "Insieme contro la criminalità". La preoccupazione dei minisindaci e la sicurezza degli assessori | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Mafia capitale, Sel incontra Marino: “Insieme contro la criminalità”. La preoccupazione dei minisindaci e la sicurezza degli assessori

Il sindaco di Roma Ignazio Marino incontrerà stamani alle 13 in Campidoglio una delegazione di Sel formata da esponenti nazionali e romani del partito, ha reso noto Sinistra ecologia e libertà. Al centro della riunione gli sviluppi della nuova fase dell’inchiesta su Mafia Capitale. Sel fa parte della maggioranza di centrosinistra che sostiene Marino ed esprime il vicesindaco Luigi Nieri. «Sel ribadisce la propria vicinanza al sindaco. Su questo profilo di trasparenza e legalità noi stiamo con Marino. E lo facciamo da forza politica leale. Sel si schiera dalla parte del sindaco». Così il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio al termine di un incontro tra Sel e il sindaco di Roma Ignazio Marino in cui si è discusso del tema di Mafia Capitale. «Noi diamo il nostro sostegno a Marino nella guerra contro la mafia – spiega il coordinatore nazionale di Sel Nicola Fratoianni – Ma la lotta si fa coinvolgendo i corpi sociali della città». «Alla luce dei fatti ci sono 44 persone agli arresti. Ad oggi Sel non è coinvolta in questa indagine – osserva Smeriglio – Consiglierei più cautela a Giorgia Meloni e Matteo Salvini che dovrebbero guardare con cura le biografie delle persone che li rappresentano in questa città perchè rischiano grandi gaffe».

«Noi andiamo avanti – aggiunge – Chi ci ha preceduto ha creato questo danno. Noi abbiamo contribuito a combatterlo e continuiamo a farlo. E proprio per questo andiamo avanti con l’azione di liberazione della città di Roma dal malaffare». E a chi gli chiede se fossero preoccupati di eventuali ripercussioni sull’attività istituzionale Pucci risponde: «Assolutamente no. Anzi. Rilanciamo la nostra attività per la città. Roma se la sono già mangiata. La verità è che dobbiamo restituirla e liberarla definitivamente da questa gente che in questi anni se l’è mangiata. Vogliamo rilanciare questa città attraverso la legittimità». «Non è pensabile, a meno che altri non decidano altrimenti, e sarebbe paradossale il commissariamento di una città quando proprio chi la governa ha contribuito in modo decisivo a far uscire il malaffare dal Campidoglio», osserva ancora Pucci. E a chi gli chiede un commento sulle opposizioni che chiedono a gran voce le dimissioni del sindaco: «Le opposizioni fanno il loro mestiere. E quelle di destra farebbero bene a pensare che cosa è successo in questi anni». E l’assessore al Sociale di Roma Capitale Francesca Danese al termine della giunta politica in cui si è affrontato il tema ‘Mafia Capitalè osserva: «Dobbiamo preoccuparci del mondo di sotto. Degli ultimi. E lo stiamo facendo. Andiamo avanti con coraggio. Non un passo indietro. Liberiamo Roma fino in fondo e con coraggio. Noi non abbiamo paura». «Abbiamo portato in Giunta la posizione dei municipi. Questo è un momento complicato e difficile però c’è il massimo sostegno e la massima partecipazione di questa squadra perchè il lavoro che si sta facendo nella città è importante. È bene che la magistratura vada avanti e che Roma si risollevi quindi andiamo avanti». Così la coordinatrice dei presidenti dei municipi Cristina Maltese al termine della giunta. E a chi le chiede se i minisindaci fossero preoccupati di possibili ripercussioni dell’inchiesta Mafia Capitale sull’attività istituzionale ed amministrativa risponde: «I Municipi sono Roma quindi come è preoccupato il sindaco lo siamo tutti. Non penso ci sia un tema di blocco delle attività. Intanto bisogna ricostruire il sistema di trasparenza e di legalità. Il sindaco ha espresso la sua linea e noi la nostra condivisione. Non potrebbe essere che così. È un’amministrazione sana e deve andare avanti».

«Sono assolutamente contrario – ha aggiunto Gentiloni – a confondere la vergogna che sta emergendo con il sindaco. Una ennesima figura non c’è dubbio e l’unica via per attenuarla è che la magistratura vada fino in fondo nel proprio lavoro e che anche le forze politiche, almeno per quanto riguarda il mio partito, proseguano nella riforma interna. Tanti Paesi fanno brutte figure e anche l’Italia rischia di farla ma se si reagisce a situazioni di questo genere si può recuperare. L’ultimo caso è stato quello di Expo: a un certo punto è finito in mezzo ai guai per scandali e appalti, ma è un successo italiano».«Se ho un’imputazione da fare a Marino, è che deve tagliare più teste. È vero che la burocrazia ha invaso il campo della politica, ma abbiamo dei dirigenti iper-pagati che bisogna rimuovere, se non fanno il loro lavoro». Lo ha detto il commissario del Pd di Ostia, Stefano Esposito, intervistato a Radio Città Futura, in merito al secondo filone di Mafia Capitale. Lo comunica l’emittente radiofonica. «Spero che il commissariamento non ci sia, per le conseguenze che avrebbe sull’immagine di questo paese sciogliere la capitale d’Italia per infiltrazione mafiosa – ha continuato -. L’idea che Marino sia un marziano la sento anche io a tratti, ma la partita importante ora è di non cedere all’idea che alla fine hanno ragione quelli che rubano. Dobbiamo rafforzare ancora di più l’iniziativa di pulizia da fare nel Pd e in Campidoglio, ripristinando la legalità».

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