Mafia capitale, lo spettro del commissariamento sul Campidoglio. Il prefetto: “Ora ci vuole il bisturi”
Il sindaco, durante un incontro, incassa l'apprezzamento del ministro delle Infrastrutture Delrio: "È onesto e capace. Da sempre con lui siamo impegnati sul fronte della legalità. E sta facendo cose egregie da questo punto di vista"
– Lo spettro del commissariamento del Comune di Roma è dietro l’angolo, dopo la seconda ondata di arresti nell’inchiesta di Mafia Capitale. Invocato da alcuni e temuto da altri, l’unico dato certo è che esisterà un prima e un dopo l’inchiesta della Procura di Roma. E se non sarà commissariamento, servirà però «più bisturi e meno aspirine», dice il prefetto di Roma Franco Gabrielli. L’ipotesi, per il momento, è quella di commissariare le coop coinvolte nell’ inchiesta. Con un Pd che non è stato da meno della magistratura, sostiene il vicesegretario del partito Debora Serracchiani: il Pd «ha messo mano alla situazione prima ancora della prima ondata di arresti». E stasera nella direzione del Pd, alla quale parteciperà anche il sindaco Ignazio Marino, si parlerà dell’inchiesta e dell’azione di pulizia portata avanti dal Campidoglio e nel partito. L’assessore alla Legalità di Roma Capitale Alfonso Sabella ribadisce che «il problema non è soltanto del Pd. Ci sono diversi partiti che devono passarsi la mano sulla coscienza. Non possiamo scherzare, a Roma la mafia c’è». Ma l’ opposizione, anche ai piani alti, non sta a guardare: «Gli estremi per lo scioglimento per infiltrazione mafiosa del comune di Roma ci sono tutti», afferma il senatore di FI Maurizio Gasparri. E così l’ex sindaco Gianni Alemanno: «Bisognerebbe porre fine all’esperienza Marino, andare a nuove elezioni perchè soltanto così si può veramente aprire una fase diversa». La Serracchiani però respinge questa ipotesi e fa quadrato intorno al sindaco, incontrandolo oggi in Campidoglio: «Noi riteniamo che la soluzione non siano le elezioni ma la buona amministrazione, e Marino sta dimostrando di farla». Il sindaco incassa anche l’apprezzamento del ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, durante un incontro in Campidoglio: «È onesto e capace. Da sempre con lui siamo impegnati sul fronte della legalità. E sta facendo cose egregie da questo punto di vista». L’assessore capitolino, nonchè magistrato Sabella, convinto che non ci siano le condizioni per il commissariamento, fa anche una valutazione tecnica di un’ipotesi di scioglimento del Campidoglio: «Un commissario oggi dovrebbe venire a sostituire 526 persone. Cerchiamo di essere realisti. Stiamo parlando di 15 presidenti di Municipi, 25 consiglieri e 6 assessori per Municipio, 48 consiglieri comunali, 12 assessori della giunta e un sindaco». Il senatore del Pd Stefano Esposito invece risponde per le rime ad Alemanno: «È paradossale che proprio l’ex sindaco, con un avviso di garanzia per associazione mafiosa pendente sul proprio capo, si permetta di avanzare la richiesta di dimissioni dell’attuale primo cittadino». In Campidoglio, intanto, prosegue l’azione di cambiamento, anche sotto le scosse dell’inchiesta. Domani alle 15 è fissato il consiglio comunale nel quale si discuterà la sostituzione temporanea dei quattro consiglieri comunali arrestati nei giorni scorsi. L’assemblea capitolina è poi al lavoro per dimezzare il numero delle commissioni. L’obiettivo è arrivare ad averne solo 12, di cui 9 permanenti, per rendere più efficiente l’attività del consiglio e rimetterne a punto gli organigrammi.
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