Lotito, il numero 1 della Lazio prepara la sua difesa ma c'è il monito di Malagò | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Lotito, il numero 1 della Lazio prepara la sua difesa ma c’è il monito di Malagò

«La giustizia sportiva deve arrivare prima di quella ordinaria, se Lotito venisse squalificato un passo indietro sarebbe necessario». Per il presidente del Coni, Giovanni Malagò, non servirà attendere un’eventuale condanna in giudicato che, sommata agli 8 mesi e 15 giorni di inibizione accumulati fino ad ora (il limite fissato dalle Noif è di 12 mesi), porti alla decadenza automatica del presidente della Lazio da consigliere Figc. «Non si può continuare a pensare come se tutto questo non fosse successo», sottolinea da Baku. «I miei accusatori diventeranno accusati», aveva avvertito già ieri Lotito, a poche ore dalla ‘visità della Digos e oggi assieme al suo avvocato, Gian Michele Gentile, ha lavorato alla sua difesa, dopo essere finito indagato per tentata estorsione nell’inchiesta napoletana nata dalla sua telefonata pubblicata con il dg dell’Ischia, Pino Iodice. «Probabilmente Lotito avrà anche ragione – aggiunge Malagò – ma noi come istituzioni non dobbiamo farci condizionare. Tutti, a cominciare dai protagonisti, non possono non rendersi conto che tutto questo non può che fare male al calcio». «Si riferisce alla denuncia fatta a Iodice per calunnia e diffamazione», spiega Gentile all’Ansa, rilevando che il processo «sembra sia andato a Napoli per competenza territoriale». La stessa Procura, cioè, da cui il patron laziale è pronto a farsi ascoltare. «Prenderò contatti con il pm per sapere che programmi ha e se intende sentirci – chiarisce l’avvocato – ma per essere ascoltati vogliamo sapere da cosa ci dobbiamo difendere». Tradotto: dopo l’avviso di conclusione indagini. Ma Gentile assicura: «tutti quelli che hanno votato a favore di quel programma nell’assemblea di Lega Pro lo avevano fatto condividendolo. Già abbiamo prodotto tutta questa documentazione quando Lotito è stato ascoltato dal pm di Roma». Delibere di assemblea, schede di adesione al programma di 36 club di Lega Pro: materiale che, con il trasferimento del fascicolo, finirebbe automaticamente a Napoli assieme a una memoria difensiva da redigere. Ma l’inchiesta penale si intreccia con quella della Procura Figc, dove il 3 giugno Lotito è stato sentito per quattro ore, come confermato da Gentile: «Sì è stato ascoltato la scorsa settimana. Il dossier prodotto da Iodice? Alla luce degli atti mandati alla procura federale non c’erano dichiarazioni accusatorie nei confronti del presidente Lotito». In via Campania però sono sfilati anche altri dirigenti di Lega Pro. Ora il procuratore Stefano Palazzi ha tempo fino al 16 giugno (termine in cui scade la proroga concessa dalla Superprocura del Coni) per decidere se archiviare o deferire Lotito. La Lazio, a detta, di Gentile invece non rischia nulla. «Non dobbiamo essere prevenuti nè di parte, ma nel momento esatto in cui dovessero esserci certe conclusioni nel bene o nel male bisogna chiudere queste vicende», dice Malagò, sottolineando come «il Coni è sempre stato molto rispettoso nei confronti della Figc, ma questo è un discorso che coinvolge le leghe e la nostra moral suasion non possiamo non esercitarla». «Ne ho parlato ieri con Tavecchio – rivela – e su questa linea siamo in grande sintonia. Ma penso che questo sia interesse anche della federazione». Chiaro anche il messaggio alla Lega Pro che non ha ancora approvato il bilancio consuntivo 2014: «in caso di mancata approvazione, il prossimo 30 giugno, io mi aspetto il commissariamento».

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