Tiburtina, si monta una tendopoli per i migranti vicino la stazione | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Tiburtina, si monta una tendopoli per i migranti vicino la stazione

Hanno trascorso gli ultimi giorni per strada, scappando alla vista delle forze dell’ordine e con l’incubo di essere rimandati nel loro Paese. Tra loro ci sono donne, bambini e anche neonati. Ma da stanotte 150 migranti sgomberati in settimana dal piazzale della stazione Tiburtina di Roma, principalmente etiopi ed eritrei, avranno un letto assicurato, anche se in una tenda d’emergenza. Si sta allestendo in tempi record una tendopoli attrezzata in uno spazio nei pressi della stessa stazione, sul versante est, dal lato di Pietralata. Una soluzione provvisoria che garantirà letti per 150 migranti, ma anche bagni chimici, un presidio medico e un punto di distribuzione dei pasti. La decisione è stata presa stamattina durante una riunione straordinaria del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza che si è tenuta in prefettura. Mentre in Campidoglio si lavora per sistemare entro tempi brevi, anzi brevissimi, i migranti. Una soluzione individuata potrebbe essere quella di una vecchia residenza per ferrovieri da tempo in disuso e che si trova nelle vicinanze della stazione Tiburtina. La tendopoli, gestita dal Comune di Roma e dalla Croce rossa potrebbe ampliarsi già da domani e «alleggerirà» la situazione che si era creata negli ultimi giorni all’interno del centro d’accoglienza Baobab di via Cupa: una struttura autogestita in cui si sono rifugiati centinaia di stranieri dopo lo sgombero di due giorni fa. «La situazione nella struttura è drammatica» hanno denunciato più volte responsabili del centro e associazioni. Tanto da far scattare una gara di solidarietà anche della cittadinanza. La Croce rossa ha contato 700 pasti distribuiti a pranzo e cena. E stamattina anche una delegazione di Sel si è recata sul posto per sincerarsi delle condizioni dei migranti e poi ha avuto un incontro con il prefetto Franco Gabrielli. La tendopoli è «una prima risposta chiaramente insufficiente nei numeri ma che può dare un minimo di sollievo – ha dichiarato la deputata di Sel Celeste Costantino – è necessario un maggiore aiuto dal governo nazionale per risolvere una situazione che già da tempo si sapeva si sarebbe verificata». Anche il portavoce di Unicef Italia, Andrea Iacomini, che ha accolto «con favore» la decisione di allestire la tensostruttura, ha sottolineato che bisogna trovare «una soluzione in tempi rapidi». «I bambini non possono stare in questa condizione di promiscuità – ha detto – ne abbiamo visti alcuni, anche piccolissimi, ammassati nelle stanze con le loro madri; altri camminare su via Cupa in completa solitudine». E intanto i migranti attendono, rassegnati e spaesati, di sapere chi verrà spostato in quelle tende. «Sono partito dal mio Paese in cerca di un futuro migliore – ha raccontato un migrante – e invece sto vivendo un incubo». Probabilmente si tratterà di uomini, mentre le donne e i bambini rimarranno nella struttura di via Cupa visto che è più confortevole. «Lo stabiliremo assieme al responsabile del centro Baobab», ha spiegato il presidente della Croce rossa di Roma, Flavio Ronzi.

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