Cortei, il prefetto Gabrielli: "In movimento solo se di rilievo nazionale". Sindacati: "Impensabile" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Cortei, il prefetto Gabrielli : “In movimento solo se di rilievo nazionale”. Sindacati: “Impensabile”

Per quanto concerne lo svolgimento delle riunioni pubbliche – anche in accordo con specifiche istruzioni impartite sul punto dal Sig. Ministro dell’Interno – il prefetto di Roma il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza, hanno unanimemente rilevato la necessità di adottare linee guida volte a coniugare il pieno esercizio del diritto fondamentale a manifestare, con altri diritti primari della cittadinanza, pure costituzionalmente garantiti, primi tra tutti quelli alla circolazione, all’esercizio delle attività lavorative e alla fruibilità della Città in condizioni pacifiche e di sicurezza. Il Comitato ha, quindi, espresso un parere favorevole all’emanazione di una direttiva con la quale il Prefetto, nel ribadire la vigenza del protocollo stipulato nel 2009 con alcuni partiti ed organizzazioni sindacali, fissa alcuni criteri di massima circa le modalità di svolgimento delle pubbliche riunioni. In sintesi, la direttiva prevede la possibilità di svolgere in forma di corteo le manifestazioni di rilievo nazionale o per le quali si preveda la partecipazione di un numero particolarmente rilevante di persone. Negli altri casi, le riunioni pubbliche potranno avvenire in forma statica (presidi, sit-in, ecc.) in alcune piazze del centro storico della Capitale che per la loro dislocazione e la loro vicinanza a sedi istituzionali garantiscono comunque agli interessati di manifestare con la massima evidenza.

«Apprendiamo dalle agenzie della direttiva prefettizia intervenuta a regolare i cortei e lo svolgimento di pubbliche riunioni in città. Non possiamo non rilevare come questa direttiva di fatto non osservi il dettato del protocollo stipulato nel 2009 con le organizzazioni sindacali, protocollo che a detta della Prefettura resta in vigore». Così, in una nota, Claudio Di Berardino, segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio, Mario Bertone, responsabile della Cisl di Roma e Alberto Civica, segretario generale della Uil di Roma e del Lazio. «Temiamo si stia facendo un pò di confusione – dicono i sindacalisti – Il protocollo del 2009 già prevede regole precise per assicurare l’equilibrio tra la libertà di manifestare, la libertà di movimento e la sicurezza dei cittadini. In una città che continua a non dare risposte ai problemi della gente, dei lavoratori, delle famiglie è impensabile limitare i cortei a manifestazioni di rilievo nazionale».

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