Altaroma, le 30 sfumature di grigio di Balestra
Sinfonia in grigio per la nuova collezione di alta moda di Renato Balestra, anticipata alla stampa questa mattina e in scaletta nel calendario di AltaRoma per questa sera, con una sfilata nel villino-atelier del couturier in via Cola di Rienzo. Il grigio in tutte le sfumature, quindi dal pallido perla all’argento brillante, al platino (è un ghiaccio) fino all’ematite o al piombo, è il leit motiv delle nuove 30 proposte, da cui, parafrasando il ben noto romanzo e film erotico, potrebbe trarsi il titolo per la collezione: 30 sfumature di grigio. «Sono abiti da cocktail e da sera preziosi e sontuosi, che enfatizzano – sottolinea Balestra – la vera Alta Moda, fatta di glamour e di ricerca dei dettagli, e dove il lusso e l’alta tradizione sartoriale si fondono con le esigenze della vita moderna delle mie clienti». A questo proposito, il couturier vuole fare una precisazione: «Ben vengano i giovani, visto che AltaRoma punta su di loro e li sostengono, ma se vogliono fare il pret-a-porter che vadano a Milano. Qui si fa l’Alta Moda, ci sono anche altre sartorie, oltre alla mia, che continuano a farla. Ai giovani che vengono a presentare a Roma per la prima volta bisogna insegnare l’eleganza, il glamour, il concetto di rendere belle e chic le donne, come io ho sempre fatto con i miei abiti». La figlia di Balestra, Fabiana, è fresca di nomina nel consiglio d’amministrazione di AltaRoma: «Sono felice per Fabiana – è una donna molto quadrata, in gamba. È andata anche a Milano a seguire i giovani stilisti battezzati qui. Credo che svolgerà bene il suo ruolo. Le ho proibito, però, di sposare iniziative pro-Balestra. Lei deve essere neutrale e farà il suo lavoro senza imbarazzi e secondo sua coscienza». Tornando alla collezione, «il mio concetto di eleganza – prosegue il couturier – è togliere l’eccesso, come insegnava Coco Chanel e come ho appreso da Balenciaga, che per me è stato il più grande sarto». Poi un ricordo per la scomparsa di Micol Fontana: «Da giovane ho lavorato anche con le sorelle, Micol era la più creativa. Il celebre modello ‘Pretinò lo disegnai io per loro. Ma in quel periodo collaborai con tutti i grandi couturier e il più carino con me, che stavo in un angolo spaventato, fu Emilio Schuberth. Fu davvero delizioso nei miei confronti». La nuova collezione punta su tessuti corposi, per creare i volumi necessari alle gonne a corolla, a campana, corte o lunghe, sostenute da strati e strati di tulle, che si combinano a morbidissimi rasi e sete, tono su tono, e a spumeggianti lurex sfrangiati, creando incantevoli effetti di lucido ed opaco e lampi di luce. Effetto frange con il lurex sfrangiato anche per il delizioso cappottino argento sfumato. Leit motiv per cocktail e sera sono i decori a «spina di pesce» ottenuti ricamando centinaia di cristalli Swarowski su tulle, a creare squarci negli abiti a sirena, come quello grigio nuvola che lo ha su un solo lato ma per tutta la lunghezza, o in corte mise da pomeriggio. A spezzare il rigore di tanto grigio e argento, si inseriscono a contrasto corti o lunghi abiti in nero ricami a disegni floreali multicolori, motivi che il sarto svela ha ripreso dalle vetrate dell’Art Nouveau. La sposa è leggerissima, color platino, con un effetto liquido, dovuto a mille sottilissimi rivoli di tulle impalpabile e leggeri ricami di madreperla, che ne delineano una silhouette evanescente e romantica.
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