Fiumicino dedica la rassegna cinematografica alla Grande guerra | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Fiumicino dedica la rassegna cinematografica alla Grande guerra

Tre film dedicati alla ‘Grande Guerrà in occasione del centenario che segnò l’ingresso dell’Italia nella Prima Guerra Mondiale e che le costò il sacrificio di 650mila caduti militari e circa 600mila vittime civili. Saranno proiettati, gratuitamente, nella Darsena Portuale di Fiumicino, dal 24 al 26 luglio, su iniziativa dell’assessorato alla Cultura del comune costiero. Gli spettacoli avranno inizio alle 22.30. «Nel cartellone di Fiumicino Estate Metropolitana – afferma l’assessore alla Cultura, Daniela Poggi – non poteva mancare il grande cinema d’autore con film che, a 100 anni dalla Prima Guerra Mondiale, riaccendono la luce sulla storia ed il significato di quel tragico conflitto che ha cancellato un’intera generazione». La rassegna sarà al via il 24 con il capolavoro di Mario Monicelli, ‘La grande guerrà (1959) che ha come protagonisti Alberto Sordi, Vittorio Gassman e Silvana Mangano. È considerato uno dei migliori film italiani sulla guerra, vincitore del Leone d’oro al Festival del Cinema di Venezia ex aequo con Il generale Della Rovere di Roberto Rossellini e nominato all’Oscar quale miglior pellicola straniera; si aggiudicò inoltre tre David di Donatello e due Nastri d’argento. Il 25 sarà la volta di ‘Una lunga domenica di passionè, film del 2004 diretto da Jean-Pierre Jeunet: racconta la vicenda, nelle trincee francesi durante la Prima Guerra Mondiale, di cinque soldati che vengono accusati di auto-mutilazione per ottenere il congedo. Condannati a morte da una corte marziale, vengono condotti fino ad un avamposto chiamato Bingo Crepuscolo e abbandonati al loro destino nella terra di nessuno tra le trincee tedesche e quelle francesi. Infine, il 26 chiuderà la rassegna ‘Torneranno i pratì, l’ultimo lavoro del maestro Ermanno Olmi, con protagonisti Claudio Santamaria ed Alessandro Sperduti, film del 2014 ambientato nelle trincee sull’Altopiano di Asiago, durante il conflitto. Il film è liberamente ispirato al racconto ‘La paurà (1921) di Federico De Roberto.

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