Fiumicino, per il porto turistico rischio processo per 15 persone | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Fiumicino, per il porto turistico rischio processo per 15 persone

– Concluse le indagini sulla vicenda del Porto Turistico di Fiumicino, o ‘Porto della Concordià, la cui area di cantiere, circa un milione di metri quadrati, fu sequestrata nel novembre del 2012 dopo una prima serie di investigazioni del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di finanza. Al termine dell’operazione ‘Maremossò, coordinata dalla Procura della Repubblica di Civitavecchia, Sostituto Procuratore Lorenzo del Giudice, la guardia di finanza ha notificato 15 avvisi di conclusione delle indagini. Si tratta dell’atto che di norma precede il rinvia a giudizio. Sono a carico di ex funzionari della Regione Lazio, dell’ex sindaco di Fiumicino Mario Canapini, di amministratori di due società a partecipazione pubblica. Tra i reati contestati, una frode nelle pubbliche forniture, abuso d’ufficio, appropriazione indebita e riciclaggio tra i reati contestati. Segnalato alla Corte dei Conti un possibile danno erariale di 550 milioni di euro. Il ‘Porto della Concordià era destinato a divenire, a livello europeo, uno dei più importanti approdi turistici del Mediterraneo, con una capacità ricettiva di circa 1.500 posti barcaL’attenzione degli investigatori – rende noto il Comando provinciale della guardia di finanza – si è concentrata sull’intero iter amministrativo finalizzato al rilascio della concessione demaniale marittima per la realizzazione dell’opera. In particolare, attraverso l’esecuzione di numerose perquisizioni locali, l’acquisizione di documenti presso gli Enti Pubblici interessati alla vicenda e l’escussione di decine di persone informate sui fatti, è stato appurato «come fra gli uffici comunali ed i soggetti economici privati interessati all’ottenimento della concessione demaniale marittima per la realizzazione e la gestione del Porto Turistico di Fiumicino, vi fosse stata una continua interlocuzione, avvenuta anche attraverso l’impropria condivisione dei files afferenti atti di natura amministrativa di esclusiva competenza comunale (decreti del Sindaco, note del Comune, bozze di delibere di giunta) ed anche regionale (bozze di atto di concessione demaniale), prima che gli stessi fossero formalizzati». Proprio con riferimento alla predisposizione di tali atti sono indagati, per abuso d’ufficio, l?ex Sindaco di Fiumicino, ed un ex funzionario regionale: «il primo per aver predisposto ? pur non essendo di sua competenza – il testo della bozza di Accordo di Programma sulla base del quale il secondo aveva rilasciato, in nome e per conto della Regione Lazio, la concessione demaniale marittima, in cui, peraltro, la durata della stessa veniva indebitamente portata da 50 a 90 anni». Al funzionario regionale, unitamente al suo predecessore nella carica di Direttore del Dipartimento Istituzionale e Territorio della Regione Lazio, è contestato il reato di abuso d?ufficio ‘anche per aver omesso di istituire la Commissione di Vigilanza e Collaudò.

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