Città di Monte Compatri, tutto esaurito per la manifestazione teatrale: vince la compagni di Valmontone | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Città di Monte Compatri, tutto esaurito per la manifestazione teatrale: vince la compagnia di Valmontone

Una settima edizione all’insegna del tutto esaurito. E’ il premio Città di Monte Compatri che si è chiuso domenica con l’ultimo atto messo in scena dalla compagnia Atti Matti alla Locanda. Una manifestazione che ha fatto registrare oltre 500 spettatori in ognuna della cinque le serate, nella splendida cornice del parco Karol Woijtyla che si affaccia su Roma. A vincere la kermesse, quest’anno, il Teatro Nuovo di Valmontone con ‘Finché vita non ci separi’. Che ha conquistato anche il gradimento del pubblico. “I problemi sociali – spiega il direttore artistico della manifestazione, Armando Guidoni, durante la premiazione – sono trattati con ironia ma fanno emergere negli spettatori suggerimenti per un’intima meditazione, insieme a una esauriente ricchezza scenografica”.

 

Perché Il teatro come esternalizzazione dei problemi, ci ricorda come prima o poi a tutti tocca affrontare le difficoltà che la vita ci mette di fronte. “Per questo, a tale sostenibile leggerezza – aggiunge Guidoni – si è contrapposta una gradevole pesantezza nel giudizio”. Il premio per miglior attore caratterista va ad Andrea Mollari, nel ruolo del cameriere cinese in ‘Se devi dire una bugia dilla grossa”, di Ray Cooney, “sempre pronto – ricorda la giuria – ad accompagnare efficacemente ogni ribaltone scenico”. Mentre nella stessa categoria, la targa è stata assegnata a Selene Fontana, nel ruolo della parrucchiera Miriam in ‘Finché vita non ci separi’ di Gianni Clementi. Per aver svolto il ruolo di “cerniera e collante nello sviluppo della vicenda”, spiegano i giudici nelle motivazioni.

 

“Carlo ha vissuto l’emozioni del suo personaggio”: con questa motivazione, Guidoni ha consegnato il riconoscimento per miglior attore non protagonista ad Albanesi, che ha interpretato il militare Mattia in ‘Finché vita non ci separi’. “Uno spettacolo che ci consegna lo spaccato di una realtà di guerra, uno scenario difficile da raccontare e da mettere in scena”, dichiara l’assessore alla Cultura Mauro Ansovini.

 

Sara Margiotta, nel ruolo di Angelica nel ‘Malato immaginario’, il riconoscimento per migliore attrice non protagonista. Perché “ha reso credibile il personaggio rivelandone la nudità’, sottolinea il direttore artistico.

Tra gli uomini, come protagonista, primeggia Davide Mamone nel ruolo del segretario Mario Girini in ‘Se devi dire una bugia dilla grossa’. E, nella stessa categoria, Manuela Vacca che ha vestito i panni di suor Maria Claretta in ‘Sister Act’. Che conquista anche il premio per la miglior scenografia, guidata da Marina Parisi. Vincente la “scelta metonimica, in cui la parte rappresenta il tutto”, dichiara dal palco la giudice Ilaria Tucci. Mentre nel campo della regia spicca Leonardo Vacca, sempre per la rappresentazione tratta dall’omonimo film, “per la capacità – aggiunge Tucci – di coordinare un così vasto numero di attori”.

 

“Una manifestazione – afferma il sindaco di Monte Compatri, Marco De Carolis – che non solo cresce edizione dopo edizione, ma conferma anche che nel teatro amatoriale ci sono grandi professionalità. Per questo voglio ringraziare chi, con impegno e passione, ha permesso di realizzare queste serata per raccontare costumi umani e psicologici, penetrando nel nostro essere”. Con un ricordo al sacrificio di Paolo Borsellino, ucciso dalla mafia il 19 luglio di 23 anni fa. “Perché l’antimafia – conclude il primo cittadino – non è solo un’etichetta, ma passa attraverso l’impegno sociale. Come può essere l’impegno nel teatro”.

 

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