Campidoglio, in due anni otto assessori abbandonano il progetto del sindaco-chirurgo | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Campidoglio, in due anni otto assessori abbandonano il progetto del sindaco-chirurgo

La giunta di Ignazio Marino perde oggi un altro pezzo, con l’abbandono di Silvia Scozzese. E in due anni l’esecutivo capitolino ha visto in totale otto assessori dire addio al Campidoglio. La prima ad andar via è stata nell’aprile 2014 la ‘lady dei contì Daniela Morgante dopo giorni di tensioni e scontri con il sindaco. Un mese dopo a fare le valigie è stata l’assessore alla Cultura Flavia Barca. Nel novembre 2014 è stata la volta del titolare della delega allo Sport Luca Pancalli, addittato più volte come possibile ‘vittimà di un rimpasto, anticipò il primo cittadino abbandonando la giunta. I primi di dicembre, sempre del 2014, lascia l’assessore alla Casa Daniele Ozzimo. Il suo nome figura nella lista dei cento indagati nell’inchiesta su Mafia Capitale. Pochi giorni dopo, a metà dicembre, a dire addio all’esecutivo del sindaco-chirurgo è stata Rita Cutini, assessore al Sociale – le sue dimissioni sono arrivate poche settimane dopo le proteste anti-immigrati scoppiate a Tor Sapienza. Il mese scorso invece è stato Guido Improta, l’assessore ai Trasporti, renziano e colonna portante della giunta, ad annunciare il suo addio – vicenda che si è chiusa solo ieri con il sindaco che ha chiesto ad Improta di rassegnare le sue dimissioni. Pochi giorni fa, il 14 luglio, è stato il turno del vicesindaco Luigi Nieri, in quota Sel. Nieri ha consegnato dimissioni irrevocabili denunciando di essere vittima del «tritacarne mediatico per destabilizzare la giunta»: «Non posso più tollerare che la mia persona sia usata, in maniera volgare e oscena, come strumento per attaccare Roma e un’amministrazione che ha fatto battaglie di cui la sinistra italiana può andare fiera» aveva scritto. Oggi infine è Silvia Scozzese, la tecnica arrivata dall’Anci in Campidoglio per occuparsi di bilancio, a lasciare la sua poltrona. La lady dei conti aveva già da tempo manifestato l’intenzione di dimettersi.

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