Addio residence per i senza casa, arriva la gara europea per il diritto all'abitare | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Addio residence per i senza casa, arriva la gara europea per il diritto all’abitare

– Roma dice addio ai residence per i senza casa. Il Campidoglio lancia per la prima volta una gara europea sull’abitare. In arrivo dal primo gennaio 2016 più di mille nuovi alloggi per famiglie con fragilità e persone deboli. Niente più ‘lager’ promette il sindaco Ignazio Marino che aggiunge: «Così ridiamo dignità alle persone». E «l’operazione Casa» farà risparmiare alle casse capitoline circa 13 milioni di euro l’anno. Dopo il Bonus Casa il sindaco-chirurgo punta a mantenere un’altra promessa fatta in campagna elettorale: la chiusura dei residence, finiti più di una volta in questi anni al centro di polemiche e denunce da parte di associazioni per le condizioni in cui vivevano le famiglie al loro interno. «Stiamo andando verso la chiusura definitiva dei residence. Al momento ne rimangono solo tre. La nostra intenzione è chiuderli entro il 1 gennaio 2016» assicura l’assessore al Sociale e alla Casa di Roma Capitale Francesca Danese. Dal 2016 intanto per affrontare l’emergenza casa si cambia tutto: addio alla logica dei residence, arriva il S.A.A.T. (Servizio di Assistenza Alloggiativa Temporanea). Il Campidoglio, dal 1 gennaio del prossimo anno, metterà a disposizione di famiglie bisognose, con fragilità e che non possono pagarsi l’affitto, 1.020 alloggi di edilizia residenziale pubblica di diverse tipologie e metrature. «È una giornata storica e importante – spiega Danese – Con questa gara europea daremo risposte completamente diverse. Gli alloggi, ad esempio, a differenza di quanto avvenuto con i residence, saranno diffusi in tutta Roma per incentivare l’inclusione sociale. Non ci saranno più megaresidence con 140 famiglie: ora al massimo le strutture potranno ospitarne 60. Inoltre le famiglie potranno accedere alle case ed avranno i metri quadrati che a loro spettano». Delle 1.020 abitazioni 290 saranno destinate ad accogliere famiglie di 1-2 componenti; 400 ospiteranno famiglie di 2-3 componenti; 250 di 4-5 componenti e infine 60 riceveranno nuclei da 5 componenti in su. Gli alloggi saranno nuovi e conformi alle esigenze dell’utenza per dimensione e tipologia di arredamento. Il Servizio Sociale territoriale predisporrà con le famiglie un ‘Piano di Autonomia individualè volto al superamento dell’assistenza alloggiativa – previsti infatti percorsi di crescita e di emancipazione tendenti, nel tempo, alla completa autonomia. Inoltre previste delle ‘verifiche incrociatè da parte della Guardia di Finanza e dei vigili urbani per controllare i requisiti di chi farà richiesta; si tratta di verifiche anagrafiche, patrimoniali e reddituali. «È uno straordinario passo in avanti – commenta il sindaco di Roma Ignazio Marino – Così mettiamo la parola ad fine un modo sbagliato di gestire l’emergenza abitativa. Negli ultimi 15 anni si spendevano soldi per edifici fatiscenti in estrema periferia e il vantaggio principale lo avevano gli imprenditori: quindi non si aiutavano le persone deboli ma un sistema che permetteva a ricchi proprietari di immobili di arricchirsi ancor di più. Ora ridiamo dignità alle persone che per qualche motivo sono rimaste indietro e che non devono essere concentrate in lager di povertà. Gli alloggi, che saranno tutti nuovi, avranno degli arredamenti che rispetteranno determinate caratteristiche. È un cambio epocale».

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