Nidi, Rossi Doria: "Via le liste d'attese, più spazio in periferia" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Nidi, Rossi Doria: “Via le liste d’attese, più spazio in periferia”

– Un programma per »eliminare le liste di attesa nei nidi di Roma«, la possibilità di tenere aperti alcuni istituti romani nel pomeriggio anche oltre l’orario scolastico e di aprire nuove strutture per l’infanzia in periferia. Sta lavorando a questo Marco Rossi Doria, il ‘maestro di stradà italiano entrato da poco nella giunta Marino come responsabile della scuola e delle periferie. Rossi Doria, che ha preso il posto di Paolo Masini alla guida del settore educativo della Capitale, si dice »cauto« quando racconta all’ANSA i suoi progetti, »che andranno verificati in base alle risorse disponibili« e tiene a sottolineare che »dopo la breve pausa estiva, continueremo a sviluppare le cose buone fatte in precedenza e a rafforzare le strutture per la prima infanzia. Abbiamo una città con molti nidi – spiega il neo assessore -, comunali e in convenzione, ora bisogna elaborare un programma per eliminare le liste di attesa«. »Serve rafforzare le strutture per l’infanzia che sono in periferia e, compatibilmente con i fondi disponibili, pensare ad aprirne delle altre – sostiene Rossi Doria -. Mettendosi d’accordo con le associazioni e le parrocchie, dobbiamo ottimizzare le risorse che ci sono e trovarne delle nuove per le periferie. Il sindaco Ignazio Marino mi ha dato il compito di coordinare questo settore e lo farò in stretto coordinamento con gli altri assessorati e le realtà sul territorio«. E ancora: »Voglio seguire attentamente il piano di manutenzione scolastica in costante raccordo con le esigenze dei municipi. Io li ho già incontrati e ci siamo dati un programma di lavoro per elaborare un vero piano per le periferie«. L’assessore apre inoltre alla possibilità di mantenere aperti alcuni istituti romani anche oltre l’orario scolastico, nel pomeriggio per ospitare attività dedicate ai più piccoli. »Ci sono buoni esempi in giro per l’Italia e anche a Roma – risponde -. È una possibilità da verificare, in realtà è già in fase di istruttoria«.

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