Casamonica a Porta a Porta, Pd Campidoglio: "Oltraggio a Roma, offesa alla nostra comunità" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Casamonica a Porta a Porta: “Papà Vittorio buono come il Papa” Campidoglio: “Spettacolo vergognoso”

Grillo parla di "servizio pubblico paramafioso", riferendosi alla trasmissione di ieri condotta da Bruno Vespa. L'Usigrai chiede ai vertici: "Cosa offriamo?", la risposta di Diaconale: "Autonomia decisionale"

– Ieri sera, durante la trasmissione condotta da Bruno Vespa, la figlia di Vittorio Casamonica, Vera, ha paragonato il padre a papa Francesco. «Lo chiamavamo papa perchè era troppo buono, come papa Francesco», ha detto alle domande del conduttore sul perchè la famiglia Casamonica lo paragonasse al Pontefice. E sulla foto affissa sul muro della basilica Don Bosco in cui il padre veniva raffigurato vestito di bianco con una croce al collo, Vera Casamonica si difende. «Non era vestito come il papa – dice -, aveva i pantaloni blu anche se non si vedono. Forse siete voi ad aver interpretato male quell’immagine». «Io quel funerale lo rifarei tale e quale – sottolinea -, anche con l’elicottero ed i petali di rosa. E poi quale colpa abbiamo noi se il pilota ha sorvolato il centro di Roma dove non si poteva? Era lui che doveva dirci che era vietato…». E sulla musica del Padrino, ribatte: «A mio padre piaceva quel film e quella canzone e noi abbiamo solo realizzato il suo desiderio». «Assomiglia al papa buono, a papa Woytjla», ha aggiunto successivamente Vera Casamonica tornando a parlare della foto che ritraeva il padre vestito di bianco. «Quella è una giacca come tante, si compra dappertutto – ribadisce – Per noi un funerale del genere è normale. Noi facciamo così, siamo abituati così». Durante la trasmissione, la donna ha tenuto più volte a puntualizzare che il papà Vittorio «non era un boss». Bruno Vespa ha poi ricordato i precedenti penali del capofamiglia, tra cui compaiono ricettazione ed estorsione. «Di quello che fanno gli altri Casamonica a Roma – conclude – a me non interessa. Non posso accollarmi io i reati degli altri». «Mi auguro che qualcuno alla Rai abbia il buongusto di chiedere scusa alla città di Roma, ai romani e a tutti i cittadini». Così il vicesindaco della Capitale, Marco Causi, commenta la partecipazione di ieri sera a Porta a Porta dei familiari di Vittorio Casamonica. «Trovo davvero inaudito – continua Causi – che il servizio pubblico, la Rai, ospiti componenti della famiglia Casamonica per fare intrattenimento mascherato da informazione. Quella andata in scena ieri sera sulla prima rete Rai è la più clamorosa dimostrazione di ciò che dico da tempo: la mafia a Roma è da molti sottovalutata e c’è ancora chi la ritiene alla stregua di un fenomeno folkloristico». «Che la tv pubblica dedichi una trasmissione mettendo sotto i riflettori queste famiglie conosciute per la loro storia giudiziaria e per i noti caratteri di criminalità organizzata – conclude -, e si dimentichi invece delle giornaliste e giornalisti minacciati da quegli stessi personaggi per le loro inchieste su Ostia o degli amministratori locali che viaggiano sotto scorta, è sconcertante». («Porta a Porta e Rai1 riflettano: offrire un palcoscenico ai Casamonica è stato un errore grave che nulla c’entra con il servizio pubblico». Lo afferma in un tweet il presidente del Pd, nonchè commissario romano del partito, Matteo Orfini, commentando la partecipazione dei familiari di Vittorio Casamonica alla trasmissione di ieri sera sui funerali in stile «Il Padrino» di metà agosto.

«È stato uno spettacolo vergognoso ed offensivo quello al quale i cittadini e le cittadine romane in primis, ma anche tutti gli italiani, hanno dovuto assistere ieri sera durante la trasmissione ‘Porta a Portà di Bruno Vespa. Vedere accomodati rappresentanti della famiglia Casamonica nel salotto buono della tv di Stato finanziata con il canone dei contribuenti, doverli sentire rivendicare proprio quei funerali che hanno indignato e offeso la nostra comunità, ascoltarli mentre stabilivano accostamenti improponibili e ignominiosi tra grandi figure della Chiesa e il loro congiunto, è stato un vero e proprio affronto per tutti coloro che sono impegnati nella battaglia contro le mafie e l’illegalità, mettendo spesso a rischio la loro stessa incolumità». Lo afferma il gruppo Pd in Campidoglio. «Chiediamo ai parlamentari eletti nel collegio di Roma e del Lazio e a quelli che siedono nella commissione di vigilanza Rai – continua la nota – di intervenire perchè sia fatta piena luce immediatamente su questa incredibile vicenda, che ha visto esponenti di una famiglia i cui intrecci e commistioni con la malavita organizzata non solo romana sono noti e di lunga data, trovare spazio sulla rete ammiraglia della tv pubblica per rappresentare le loro tesi aberranti, grottesche e provocatorie, peraltro senza la presenza di un contraddittorio che ne potesse smentire o contestare in tempo reale le mistificazioni riportate. Presenteremo, inoltre, immediatamente all’assemblea di Roma Capitale una mozione di censura di questo abuso compiuto ai danni del servizio pubblico, dell’immagine della Capitale e di tutti coloro che sono impegnati per combattere le mafie e la criminalità organizzata». «Ieri il più importante maggiordomo del potere italiano ha ospitato sulle reti pubbliche della Rai i Casamonica. Sappiamo perfettamente qual è stata la sensibilità di questo Paese e quali sono le sensibilità istituzionali in ordine allo svolgimento dei funerali di uno degli appartenenti a questa famiglia». Lo ha detto in apertura di seduta il senatore Salvatore Di Maggio (Cor) commentando la puntata di Porta a Porta di ieri sera . Di Maggio ha fatto appello alla «sensibilità» presidente Grasso e il Consiglio di Presidenza «affinchè intervenga per sanare un ulteriore sfregio che credo questo Paese abbia subito ieri sera». «Sono un parlamentare di questo Paese – ha aggiunto – e, quindi, non posso far finta di non aver visto. Spero di non essere l’unico parlamentare a chiedere che il Consiglio di Presidenza si attivi affinchè il Senato tutto intervenga sulla Commissione parlamentare per l’indirizzo generale e la vigilanza dei servizi radiotelevisivi affinchè, questa volta, si possano prendere dei provvedimenti seri». L’intervento ha riscosso applausi da parte dei gruppi Co.R, PD, M5S e Aut-LN e della senatrice Ivana Simeoni

– «Chiediamo ai nuovi vertici: quale Rai servizio pubblico vogliono? Quali messaggi il servizio pubblico deve dare ai cittadini? Qui la questione non è censurare, ma scegliere quale Paese raccontare e come». È la presa di posizione dell’esecutivo Usigrai in merito alla partecipazione di esponenti dei Casamonica ieri a Porta a porta. «Quando si darà lo stesso spazio alle colleghe e i colleghi minacciati dai Casamonica? Alle colleghe e ai colleghi minacciati, o addirittura sotto scorta, per il loro impegno contro le mafie? La Rai servizio pubblico che noi vogliamo – sottolinea il sindacato dei giornalisti Rai – è quella che i riflettori li accende sul malaffare, sulle persone impegnate ogni giorno contro le mafie, a favore della legalità». (Misto).- «Rientra nell’autonomia decisionale giornalistica. perché ci dovrebbe essere così tanto scandalo?». Lo dichiara Arturo Diaconale, consigliere di amministrazione della Rai, interpellato dal quotidiano online Affaritaliani.it, il quale difende la trasmissione di Porta a Porta condotta da Bruno Vespa che ha avuto tra gli ospiti esponenti di spicco della famiglia Casamonica. «Si tratta di un caso che ha colpito l’immaginazione del Paese e dell’opinione pubblica – ha detto – Averlo affrontato giornalisticamente non mi sembra affatto un motivo di scandalo». Le polemiche politiche? «Ognuno esprime la propria opinione, io ho espresso la mia. Non si può nascondere la testa sotto la sabbia».Duro attacco del blog di Beppe Grillo alla Rai e a «Porta a Porta» che ieri ha ospitato i familiari di Vittorio Casamonica, i cui funerali-show hanno scatenato polemiche. «Rai, servizio pubblico paramafioso», il titolo del post. «La famiglia Casamonica ospitata dalla Rai nel salotto buono di Bruno Vespa per esibirsi davanti a 1.340.000 di italiani (14,54% di share) nell’apologia di Vittorio Casamonica, il boss il cui funerale ha indignato Roma, è un oltraggio a tutti gli italiani onesti», il commento.

«L’Ufficio di presidenza della Commissione parlamentare Antimafia è sovrano, ma domani proporrò di accogliere la richiesta del capogruppo del Pd di audire i vertici della Rai e dell’ordine dei giornalisti sulla partecipazione a Porta a Porta dei Casamonica. Una scelta inaudita che non ha giustificazioni e mortifica il ruolo della Rai. Il servizio pubblico deve informare, far conoscere e capire la realtà e non mistificarla». Così la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. – «Siamo tutti impegnati in una difficile battaglia, in primo luogo culturale contro i tentativi di minimizzare e rimuovere la presenza capillare delle mafie in tante realtà del paese. Non si può accettare che la Rai offra un palcoscenico uno dei clan criminali della capitale», conclude la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. – Porta a porta ha affrontato la vicenda Casamonica «con trasparenza e completezza d’informazione, senza fare sconti di alcun genere e con l’interesse di fornire ai telespettatori il più ampio quadro possibile di notizie», dice il direttore di Rai1 Leone, ricordando che questa sera «sarà intervistato l’Assessore alla Legalità del Comune di Roma» Sabella. – «Porta a Porta – sottolinea Leone in una nota – ha trattato un argomento controverso con trasparenza e completezza d’informazione, senza fare sconti di alcun genere e con l’interesse di fornire ai telespettatori il più ampio quadro possibile di notizie». «Allo stesso tempo – aggiunge il direttore di Rai1 – le reazioni diffuse dei cittadini ci hanno fatto riflettere su quanto sia cruciale il ruolo del servizio pubblico nel trattare tematiche delicate come quella dei Casamonica. Nella puntata di questa sera sarà intervistato l’Assessore alla Legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella».

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