Federlazio, il 67% delle imprese chiede la riduzione delle tasse alla Regione. Fabiani: "Segnali ripresa ci sono" | Il Nuovo Corriere di Roma e del Lazio
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Federlazio, il 67% delle imprese chiede la riduzione delle tasse alla Regione. Fabiani: “Segnali ripresa ci sono”

«I segnali di ripresa ci sono, sono molto confortanti. Io ritengo che effettivamente questi segnali stiano dando il senso di un cambiamento di clima, cosa molto, molto importante». Lo ha detto l’assessore regionale allo Sviluppo Economico e Attività produttive, Guido Fabiani, a margine della presentazione dell’indagine congiunturale sullo stato di salute delle Pmi Lazio, svoltasi presso la sede di Federlazio. La ripresa però «non è ancora consolidata, – ha sottolineato – ci sono dei segnali che vanno nella direzione giusta: produzione, investimenti, esportazioni, importazioni, mutui e così via, sono tutte variabili in crescita nel Lazio. Sono in crescita anche al di là della media nazionale e questo è un dato molto importante». Ma «non dobbiamo fermarci a questo, non è sufficiente, perché questo dato deve essere consolidato, ma io sono abbastanza ottimista e ritengo che lo spirito imprenditoriale – che è forte nella regione e sta dando segnali di vitalità – e l’intenzione e le azioni che sta mettendo in atto la Regione siano strumenti importanti per guardare con ottimismo al futuro». Per quanto riguarda l’occupazione, «vanno consolidate tutte le posizioni di lavoro non precario che si sono attivate con il jobs act. Noi dobbiamo puntare, però, ad una riconversione del sistema produttivo basandolo molto sulla innovazione. Questo – ha concluso Fabiani – significa che deve essere sostenuta una riqualificazione del lavoro in questa direzione».«Alle imprese è stato chiesto di indicare quale azione il Governo regionale dovrebbe mettere al primo posto per uscire dalla crisi. Anche per questo semestre al primo posto viene indicata la ‘riduzione delle tasse su impresa e lavorò con il 66,9%, sebbene in flessione rispetto al precedente 72,0%. Di conseguenza le altre azioni hanno percentuali quasi irrilevanti: eliminare sprechi PA 9,3%; agevolare credito 5,1%; semplificare burocrazia PA 7,6%; combattere evasione fiscale: 4,2%». È quanto emerge dall’indagine congiunturale di Federlazio. «Alla domanda su cosa renda la loro attività meno competitiva qui in Italia rispetto a quella dei propri concorrenti, le imprese anche questo semestre hanno indicato al primo posto la ‘pressione fiscalè, anche se in lieve flessione rispetto a sei mesi fa (da 31,6% a 30,2%), seguita dal ‘costo del lavorò (che invece aumenta dal 23,7 a 25,4%) e dalla ‘complessità normativa e burocraticà (dal 18,2 al 20,9%)» si legge in una nota.

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